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Madrid oggi 11 luglio 2012, repressione contro i minatori :76 feriti decine di arresti.
Stavolta non sono dei pacifici indignati che vendono arance, la classe operaia , il settore strategico nord dei minatori asturiani ha cominciato una nuova fase sostenuto dai precari delle città - è ora di dire basta efficacemente a questa infame politica che colpisce salari e servizi per far felici i banchieri e i loro manutengoli. bisognerà pure che gli italiani riflettano che non è andando ad a strisciare da termini imerese etc a roma implorando elemosine che si salva alcunché...una scadenza generale che unisca notav, disoccupati, precari e non una buffonata coi palloncini per tirare la volata a qualche furbastro politicante di quelli che ci hanno condotti fin qui...
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Dopo 450 chilometri di marcia circa duecento minatori spagnoli provenienti dalle regioni settentrionali delle Asturie e del León sono arrivati a Madrid per protestare contro i tagli al settore decisi dal nuovo governo di Mariano Rajoy. La cosiddetta marcia negra – per richiamare il colore del carbone – era iniziata il 22 giugno scorso ed è terminata ieri dopo 19 giorni in Puerta del Sol, la principale piazza della capitale.
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Spagna, proiettili gomma contro minatori
Tafferugli di fronte a ministero Industria, due feriti
La polizia spagnola ha sparato proiettili di gomma contro i minatori che manifestano oggi nel centro di Madrid contro la prevista chiusura delle ultime miniere di carbone. Secondo la stampa internazionale, la situazione e' particolarmente tesa su Paseo de la Castellana, la grande arteria che taglia il centro della capitale , dove si trova il ministero dell'Industria. Ci sono stati tafferugli dopo che i manifestanti hanno lanciato pietre contro le forze dell'ordine, con almeno due feriti.
Fumo, un odore acre da far venire il voltastomaco solo ad immaginarlo, gente che corre. Le scene degli scontri urbani tra manifestanti e polizia, o spesso tra polizia e manifestanti, le conosciamo bene, sono tristemente cosa nota. Tanto che, quando le rivediamo o le cronache ce le raccontano ancora, come Marco Nurra ha fatto su questo blog con gli scontri in corso a Madrid, noi registriamo poche parole, sempre le stesse, spesso neutralizzate – tipo “i manifestanti hanno lanciato sassi, bottiglie e petardi contro la polizia in tenuta anti-sommossa. Le forze dell’ordine si sono difese con i propri scudi dal lancio di oggetti e hanno disperso la folla” - che ci rievocano immagini standard, con buona pace per i dettagli (che pure anche Nurra, accurato, elenca). Solo che, nel caso specifico, i dettagli contano, e volano veloci come razzi, a 700 chilometri orari. I dettagli degli scontri di Madrid si chiamano bales de goma.
Sono piccole sfere, di gomma dura, sparate da grandi fucili. Se ti prendono ti lacerano la pelle per la violenza del colpo e la bruciano per la velocità. Se ti prendono in faccia, magari nell’occhio, te lo portano via. E non pensate sia una cosa così improbabile.
Come denuncia la campagna “Stop bales de goma“, sono 25 le persone, dal 1990 nella sola Barcellona, che hanno perso un occhio per colpa delle bales de goma sparate dalla polizia catalana. Succede. E di palle, a Madrid, in queste ore ne sono state sparate tantissime. Spesso ad altezza uomo, come dimostrano le tante immagini che girano in rete, pubblicate dai manifestanti.
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La deputata del Partito Popolare spagnolo Andrea Fabra, nel bel mezzo della seduta del parlamento di mercoledì 11 luglio che ha deciso il taglio del sussidio di disoccupazione, ha gridato un fragoroso “que se jodan” (che si può tradurre con un bel “che vadano aff…”) riferito ai disoccupati spagnoli.In questa foto si ripete ma a gesti.....
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