TARANTO: TRA LAVORO E SALUTE DEI CITTADINI
Tensione alle stelle a Taranto per i possibili provvedimenti giudiziari nei confronti dell’Ilva
di Taranto. Nelle prossime ore dovrebbero essere noti i provvedimenti
emessi dalla Procura della Repubblica che vede cinque persone dei
vertici societari e aziendali indagati per il reato di disastro
ambientale colposo e doloso. Nel capoluogo ionico da giorni circolano
voci di un imminente sequestro degli impianti che potrebbe essere
disposto dalla magistratura a seguito dei risultati delle perizie
sull’inquinamento ambientale provocato dalle diossine emesse
dall’azienda.
Nel
mirino dei giudici sarebbero le aree del siderurgico che, in base alle
indagini e alle perizie, provocano il maggior inquinamento con riflessi
diretti sulle condizioni di salute dei lavoratori siderurgici e dei
cittadini di Taranto. I settori in questione sono l’area a caldo
dell’Ilva, dove ci sono le cokerie, la linea di agglomerazione e i
parchi minerali dove arrivano e vengono stoccati ingenti quantitativi di
materie prime poi impiegate nel ciclo di fusione e produzione
dell’acciaio
Per scongiurare
l’imminenza del sequestro degli impianti i sindacati Fim, Fiom e Uilm di
Taranto hanno indetto questa mattina uno sciopero dei lavoratori
dell’Ilva con presidio davanti allo stabilimento per manifestare la
preoccupazione dei dipendenti del Siderurgico sul loro futuro
occupazionale. In tarda mattinata migliaia di lavoratori hanno bloccato
gli accessi alla statale 106, che porta in Calabria, e alla statale 7
Appia per Bari. Il 30 marzo scorso manifestarono per le vie della citta’
8.000 tra operai e impiegati. L’Ilva di Taranto del gruppo Riva, è la
più grande acciaieria europea con un’occupazione diretta di 11.571
persone ed una produzione di acciaio (dati 2011) di 8,4 milioni di
tonnellate annue.
Resta
intanto confermato l’incontro del 26 luglio a Roma: fra Clini, i
rappresentanti dei Ministeri dello sviluppo economico, della coesione
territoriale e dell’economia insieme alla delegazione istituzionale e
politica della Puglia e di Taranto. Proprio in sede regionale ci si
muove per l’applicazione della legge approvata martedì scorso
all’unanimità, che introduce una stretta sulle emissioni inquinanti dei
poli industriali di Taranto e Brindisi con la novità della ‘Valutazione
del danno sanitario’ con possibilità, per le autorità pubbliche, di
fermare gli impianti non in regola.
Il
23 e 24 luglio è stato presentato lo studio “Valutazione economica
degli effetti sanitari dell’inquinamento atmosferico: la metodologia
dell’EEA” organizzato da ARPA Puglia. Tra gli studi presentati quello
che certifica la presenza del piombo nelle urine dei tarantini.Sono 141 i
soggetti analizzati (67 uomini e 74 donne).I valori di riferimento
<0,5 – 3,5 (microgrammi/litro).Il valore medio riscontrato è stato di
10,8 microgrammi/litro. Il piombo è neurotossico e cancerogeno.
GUARDA IL VIDEO : http://cipiri6.blogspot.it/2012/07/taranto-linquinamento-dei-fondali.html
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