Fiscal compact e MES: la follia continua (ma sottovoce)
Il Senato della Repubblica ha ratificato il Trattato europeo sul Fiscal Compact e il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), due nuovi accordi che faranno precipitare la crisi e, statene certi, peggiorare la miseria per milioni di cittadini in Europa.La notizia non è balzata in cima ai giornali, così come il processo che ha portato all’approvazione non è stato oggetto di discussione pubblica.
Ormai i diktat di BCE e FMI non si mettono in discussione; si attuano, pena ulteriori attacchi speculativi e l’aumento dello spread.
Beh, in realtà lo spread rimane alto lo stesso, i salvataggi vanno avanti all’infinito, crolla il PIL… ma siccome gli esperti ci assicurano che soltanto con l’austerità e il pareggio di bilancio potremo risanare l’economia, allora i nostri politici non se la sentono di opporvisi.
Eppure la realtà è davanti agli occhi di tutti: la politica anti-crisi del governo tecnico e delle istituzioni europee in generale è un fallimento totale, per chi vuole migliorare le condizioni di vita della gente.
Il Fiscal Compact è l’estensione del Patto di Stabilità, obbliga tutti gli stati a rispettare i vincoli di bilancio.
Nel caso italiano significherà ulteriori tagli o tasse per circa 40 miliardi di euro all’anno per i prossimi 20 anni.
Quello che propone Monti oggi è solo un piccolo antipasto.
Il MES è il fondo salva-stati che verrebbe in soccorso agli stati in difficoltà, agendo come ente indipendente con la forza contrattuale di dettare le linee guida ai governi che accettassero gli aiuti.
Non ci sarebbe la possibilità di trattare, di discutere democraticamente con la popolazione, ma solo di eseguire gli impegni presi con qualsiasi mezzo.
Cioè, se questi accordi dovessero entrare in vigore, incideremo nella pietra i meccanismi folli che sono alla radice della crisi stessa. Diventeremo tutti come la Grecia e anche peggio.
Prima però dovranno passare dalla Camera dei Deputati in Italia, e anche superare le contestazioni giudiziarie per esempio in Germania, dove la Corte Costituzionale è chiamata ad esprimersi sulla legittimità degli accordi.
L’opposizione cresce, insieme alla realizzazione che non c’è luce in fondo al tunnel se non si tornerà a sostenere l’economia reale, se non isoleremo la gente e le imprese dai meccanismi speculativi sui mercati globali.
Ma occorre agire, rompere il dibattito controllato e proclamare le soluzioni vere.
La risposta è la separazione bancaria di tipo Glass-Steagall, abbandonando al loro destino le banche che giocano alla bisca mondiale, e rilanciando il credito per le attività produttive.
A questo link ripreso dal sito del Senato della Repubblica, indichiamo i nomi dei Senatori e come hanno votato, per la trasparenza: MES al Senato, ecco la lista dei “responsabili”
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