Primarie, Vendola attacca Renzi “La tua innovazione è pura fiction”
Il candidato di Sel inizia stasera la sua campagna
elettorale e si presenta a Roma. Nella cornice di una piazza della
Rotonda stracolma, parla di banche, futuro, speranza e politica .
La sua parola d’ordine è “cambiare”. A partire
dall’“alfabeto dell’Italia che non c’è”. È così che Nichi Vendola,
candidato di Sel per le primarie del centrosinistra in vista delle
elezioni politiche del 2013, inizia la sua campagna elettorale e
si presenta a Roma.
ALTERNATIVO
A MONTI – Nella cornice di una piazza della Rotonda stracolma, parla di
banche, futuro, speranza e politica. Lo fa per oltre un’ora, interrotto
più volte dagli applausi. Arrivano dalla studentessa del liceo
linguistico, che chiede pari diritti per le coppie omosessuali, e
dall’ex insegnante che sintetizza il pensiero di molti: “Il denaro ha
più valore dell’essere umano. Per questo abbiamo bisogno del governatore
della Puglia”. Che per i presenti è alternativo “all’agenda Monti
dettata dalla Banca centrale europea”. Da qui nasce il suo slogan:
“Oppure Vendola”. Che sul palco, affacciato sul Pantheon, è affiancato
da due traduttori del linguaggio dei segni.
Prima di suggerire
la sua ricetta verso il cambiamento, il leader di Sel si sofferma “sulla
sofferenza che in questi giorni sta vivendo il nostro Paese”. A partire
da Reggio Calabria, con il Comune sciolto per infiltrazione della
‘ndrangheta. Passando poi per la Regione Lazio, travolta dallo scandalo
delle spese pazze di alcuni politici, per arrivare nella Lombardia di
Roberto Formigoni, dove ci sono 13 indagati (uno per mafia).
PRATICA DEL BURLESQUE – “Una stagione figlia del berlusconismo”, tuona
l’avversario del segretario democratico Bersani alle prossime primarie.
“Sono anni – aggiunge – che si va avanti con la pratica del burlesque,
con l’ignoranza coltivata distruggendo la scuola, con i family day
presenziati da utilizzatori finali di escort e cocaina”. Tutto
alimentato dalla selezione “di una classe dirigente non all’altezza,
dove il requisito per le donne è la bellezza. Mentre per i maschietti
non valeva”.
Cambiare pagina significa “seppellire il
berlusconismo”. Puntando in primis sulla riscoperta della scuola e
dell’università pubbliche, “umiliate nel corso degli anni dalle riforme
Gelmini”. Ma umiliati, per Vendola, sono anche i lavoratori e i
pensionati. Perché la crisi non può essere uno scontro generazionale,
tra chi “grazie alla legge 30 vive di precarietà, senza le tutele
dell’articolo 18, e chi ha una pensione minima”, spiega il governatore.
Senza dimenticare gli esodati. “Che lasciamo in un limbo”, urla. La voce
si abbassa e una collaboratrice è pronta con il bicchiere d’acqua.
Vendola preferisce scherzare: “Ho il ritmo dell’infarto”. Poi non se ne
preoccupa più di tanto e riparte a raffica. Mentre i militanti
raccolgono le firme per la presentazione della sua candidatura alle
primarie (ne occorrono 20mila).
A RENZI – Sul banco degli
imputati ancora la destra, “che spacca la società dei diritti e droga
l’Italia con il suo sogno collettivo, fatto dei salotti di Porto cervo
innaffiati da champagne da 2mila euro a bottiglia”. E intanto blinda i
suoi privilegi. Per questo “la crisi si affronta come fece il presidente
Roosvelt negli anni Trenta in America: ampliando i diritti, con
iniezioni di liquidità, non demolendoli come propone la ricetta
dell’Europa, applicata alla lettera da Mario Monti”. Poi l’appello
all’altro uomo delle primarie: Matteo Renzi. Al sindaco di Firenze,
Vendola spiega che “se non cambiano le regole del mercato del lavoro,
l’innovazione è pura fiction”. L’abiura della logica del profitto è
servita, la frattura con i sostenitori di un Monti-bis definitiva.
“Più che di Casini – afferma il leader di Sel – voglio parlare dei
bambini”. Non solo. Il presidente della Puglia arringa la folla con la
promessa di rivoluzionare il sistema dei trasporti pubblici, fermare il
consumo di suolo e promuovere l’ecosostenibilità. “Perché non si può
costringere una persona a scegliere tra il diritto al lavoro e quello
alla salute, come accade all’Ilva di Taranto”. Lo stop al cemento invece
deve tradursi con l’impegno alla riqualificazione, che comunque crea
lavoro. “Anche perché non posso dimenticare – ricorda – i bambini morti
nel crollo della scuola, che non era a norma, di San Giuliano” (dopo il
terremoto del 2003). “Ma tutte queste cose non le posso dire, perché
altrimenti il Corriere della sera si incazza come qualche telegiornale
di regime. Ma io lo dico lo stesso: basta con gli aerei F35 e con l’Imu.
Sì alla patrimoniale e alla tassa sulle transazioni finanziare”, urla
Vendola. E stavolta la preoccupazione del suo staff per lo stato di
salute cresce vistosamente. Qualcuno propone di fermarlo, ma non si può.
IL PARAGONE - Il governatore è lanciato nel paragone con l’Argentina,
dove la crisi è stata affrontata con la lotta alla povertà. Stesso
discorso per il Venezuela di Ugo Chavez. “Per questo ha vinto per la
quarta volta, anche se non condivido alcune sue scelte, come l’amicizia
con l’Iran o il cambio della Costituzione”. Poi tocca al
sovraffollamento delle carceri, “che scoppiano di immigrati per colpa
della vergognosa legge Bossi-Fini”, e al diritto di cittadinanza per i
figli di stranieri irregolari nati in Italia. E ancora: no
all’accanimento terapeutico, sì alla parità di genere in politica.
L’obiettivo “è evitare di mangiare sempre la stessa ministra, chiunque
vinca le elezioni. Per questo propongo una rivoluzione gastronomica”.
Fatta di politica e speranza. “Con il sogno – chiude Vendola – che
diventino una coppia di fatto”.
Renzi premier Berlusconi Presidente della Repubblica
La
Rosa Tricolore Renzi premier Berlusconi Presidente della Repubblica
'L'Espresso' è entrato in possesso del documento riservato commissionato
dal Cavaliere a un gruppo ristretto di consiglieri capeggiati da
Dell'Utri e Verdini.....
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