I VERI effetti della legge PRO-Corruzione di Monti?
Ve li spiega lapidariamenteTravaglio:
"Gentili presidente Monti e ministra Severino, chi vi scrive è un tangentista. Niente di speciale, per carità: un tangentista medio, come ce ne sono tanti, che tira avanti come può. Una mazzetta oggi, una domani. Una volta le toghe rosse mi han beccato mentre incassavo una mazzetta come assessore comunale
e mi han costretto a patteggiare 5 anni per corruzione e concussione, sebbene io – su
consiglio del mio avvocato, che è anche deputato – mi proclamassi
innocente.
Impugnai il mio patteggiamento in Cassazione, sperando nella prescrizione, ma quei giudici infami me lo confermarono proprio in extremis.
Impugnai il mio patteggiamento in Cassazione, sperando nella prescrizione, ma quei giudici infami me lo confermarono proprio in extremis.
Fortuna che i miei reati (anzi, presunti reati) li avevo
commessi prima del 2006, così beneficiai di 3 anni di sconto grazie
all’indulto sinistra-destra. Mi rimasero 2 anni, che scontai comodamente
in libertà senza passare dal carcere: il giudice mi affidò ai servizi
sociali (una visitina ogni tanto a una comunità di ex tossici, che
appena mi vedevano ricominciavano a drogarsi), perché diceva che dovevo
reinserirmi nella società, anche se io mi sentivo già abbastanza
inserito.
Appena la mia condanna finì sui giornali, il presidente B. mi notò e mi invitò ad Arcore per propormi una candidatura alle elezioni del 2008: gli si era liberato un posto nella quota condannati, non potendo rippresentare Previti per l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Accettai e fui eletto deputato. Il mio nome era, ovviamente, nei primi posti della lista bloccata, in cambio di una bella sommetta, frutto delle mie vecchie refurtive, e di un certo numero di voti che avevo acquistato da un boss della ‘ndrangheta conosciuto casualmente in Regione Lombardia.
A Montecitorio, oltre al mio avvocato, incontrai un sacco di colleghi tangentari. Un’allegra rimpatriata. Pensavo di restare lì una ventina d’anni, come si usa, poi purtroppo iniziò a soffiare questo brutto vento di antipolitica. Non vi dico la mia angoscia quando si cominciò a parlare della vostra legge anticorruzione. Già il nome era decisamente brutto e maleaugurante. E poi la sostanza: si parlava di lotta a corrotti, concussori, compratori di voti, riciclatori di mazzette, evasori fiscali, falsificatori di bilanci. C’era addirittura un giornale che raccoglieva firme per spingere. Chissà che mi credevo, non ci ho dormito due notti. Poi il mio avvocato mi ha preso da una parte: “Tranquillo, questa legge la puoi votare anche tu”. E io: “Ma poi devo smettere di fare quel che ho sempre fatto”. E lui: “No, fidati, puoi continuare come e più di prima. Anzi, nessuno se ne accorgerà più, perché adesso abbiamo la legge anticorruzione e il governo degli onesti”.
Appena la mia condanna finì sui giornali, il presidente B. mi notò e mi invitò ad Arcore per propormi una candidatura alle elezioni del 2008: gli si era liberato un posto nella quota condannati, non potendo rippresentare Previti per l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Accettai e fui eletto deputato. Il mio nome era, ovviamente, nei primi posti della lista bloccata, in cambio di una bella sommetta, frutto delle mie vecchie refurtive, e di un certo numero di voti che avevo acquistato da un boss della ‘ndrangheta conosciuto casualmente in Regione Lombardia.
A Montecitorio, oltre al mio avvocato, incontrai un sacco di colleghi tangentari. Un’allegra rimpatriata. Pensavo di restare lì una ventina d’anni, come si usa, poi purtroppo iniziò a soffiare questo brutto vento di antipolitica. Non vi dico la mia angoscia quando si cominciò a parlare della vostra legge anticorruzione. Già il nome era decisamente brutto e maleaugurante. E poi la sostanza: si parlava di lotta a corrotti, concussori, compratori di voti, riciclatori di mazzette, evasori fiscali, falsificatori di bilanci. C’era addirittura un giornale che raccoglieva firme per spingere. Chissà che mi credevo, non ci ho dormito due notti. Poi il mio avvocato mi ha preso da una parte: “Tranquillo, questa legge la puoi votare anche tu”. E io: “Ma poi devo smettere di fare quel che ho sempre fatto”. E lui: “No, fidati, puoi continuare come e più di prima. Anzi, nessuno se ne accorgerà più, perché adesso abbiamo la legge anticorruzione e il governo degli onesti”.
Non ci volevo credere,
poi ho controllato: mi son letto bene la legge e ho scoperto che aveva
ragione lui. Gl’imprenditori che mi pagano tangenti potranno seguitare a
FALSIFICARE I BILANCI e ad accumulare fondi neri senza pagarci le
tasse. Io, come peraltro ho sempre fatto, dovrò solo stare attento a
chiedergli le mazzette gentilmente, senza puntargli il coltello alla
gola: così è CONCUSSIONE PER INDUZIONE, che d’ora in poi sarà
addirittura un REATO MINORE, punito non più fino a 12 anni, ma fino a 8,
così la PRESCRIZIONE scatta non più in 15 anni, ma in 10 anni (fosse
stato così anche prima, mi sarei risparmiato il patteggiamento).
Le mazzette dovrò seguitare a reinvestirmele da solo, tanto l’AUTORICICLAGGIO continua a non essere reato. E, quando compro voti dal boss, devo stare attento a non pagarli in denaro, ma in favori, così il reato di voto di scambio non scatta. Ecco, signor presidente e signora ministra: io volevo semplicemente RINGRAZIARVI:
mi avevate tanto spaventato, ma poi ho capito che era tutto uno scherzo. Se la lotta alla corruzione è la vostra, ci sto anch’io. Sapete che già mi sento un po ’ tecnico anch'io?"
di Marco Travaglio, da Il Fatto Quotidiano
Le mazzette dovrò seguitare a reinvestirmele da solo, tanto l’AUTORICICLAGGIO continua a non essere reato. E, quando compro voti dal boss, devo stare attento a non pagarli in denaro, ma in favori, così il reato di voto di scambio non scatta. Ecco, signor presidente e signora ministra: io volevo semplicemente RINGRAZIARVI:
mi avevate tanto spaventato, ma poi ho capito che era tutto uno scherzo. Se la lotta alla corruzione è la vostra, ci sto anch’io. Sapete che già mi sento un po ’ tecnico anch'io?"
di Marco Travaglio, da Il Fatto Quotidiano
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