Foto Andrea Santoro
Scandalo Lazio: Polverini non ha speso neanche un euro in campagna elettorale. Lo dice in un documento ufficiale
SCANDALO LAZIO: PARLA RENATA POLVERINI- -
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Corrado Formigli a Renata Polverini: "non c'è nessuno che le ha detto Renata, dimettiti?
Cosa deve succere perchè si dimetta un precedente di regione?
Marrazzo ad esempio si era dimesso"
Neanche un centesimo. Sembra paradossale, ma è quanto avrebbe speso Renata Polverini per la campagna elettorale che l'ha vista trionfare alle regionali del Lazio. E' quanto risulta da un documento consultabile sul sito del consiglio regionale. Quando però lo scorso 20 settembre nel corso della trasmissione Piazza Pulita il giornalista Corrado Formigli le chiese quanto avesse speso per le elezioni, dopo aver inizialmente risposto che non ricordava bene la cifra, alla fine disse: “Tanti soldi naturalmente, una parte dei quali, come sempre accade, poi rimane sul candidato, al di là della coalizione che l’ha sostenuta, e che in qualche modo la deve pagare”. Cifre precise no, ma spiegò chiaramente che una parte del debito doveva pagarlo la candidata, cioè lei.
Ma andando a vedere la dichiarazione resa per il 2010, dalla stessa presidente dimissionaria sul sito ufficiale della regione si legge, con tanto di timbro della corte d’appello di Roma in data 19 luglio 2010: “Dichiaro che per la campagna elettorale non ho sostenuto spese, né ho ricevuto alcun contributo”. Si tratta di una dichiarazione che per legge i candidati devono presentare entro tre mesi dalla elezione e nella quale deve essere allegato un rendiconto relativo ai contributi e servizi ricevuti ed alle spese sostenute, sottoscritto dal candidato e controfirmato dal mandatario, che ne certifica la veridicità in relazione all'ammontare delle entrate.
Ci sarà certamente un motivo tecnico che ha portato la Polverini a rappresentare due verità almeno apparentemente diverse, quella televisiva ( “tanti soldi una parte dei quali rimane sul candidato che la deve pagare” ) e quella formalmente presentata presso il collegio regionale di garanzia elettorale della corte d’appello di Roma (“dichiaro che per la campagna elettorale non ho sostenuto spese, né ho ricevuto alcun contributo” ). Ma tant’è, ad una prima lettura quelle due verità appaiono non perfettamente sovrapponibili.
L'Huffington Post | Di Alessio Falconio
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