La memoria inutile.
Due anni fa veniva assassinato Vittorio Arrigoni.
Resto convinto che la pace tra israeliani e palestinesi passi prioritariamente da un approccio sopra le parti e che la risoluzione delle Nazioni Unite, “due stati per due popoli”, debba essere attualizzata.
Tuttavia un giudizio storico va dato sulla base della verità: Israele è uno stato terrorista che ha il precipuo fine di sterminare il popolo palestinese per odio razziale.
Il popolo che ha subito la shoah, dovrebbe provare nausea per il minimo gesto di violenza nei confronti di un qualsiasi essere vivente, mentre, invece, pratica, esso stesso, nei confronti di un popolo vicino, metodologie e finalità che mostrano terribili analogie con la shoah.
Questa abiezione vanifica la memoria dell’olocausto e rende la ripetutissima frase “facciamo memoria perché certi fatti non possano più accadere”, fatta di parole vuote di senso e piene di ipocrisia.
Nel mondo, stermini di massa sono avvenuti e continuano ad avvenire, anche e vorrei dire soprattutto, per l’inutilità della memoria dell’olocausto, tradita anzitutto dal popolo che ha subito quell’orrore e che, al contrario, dovrebbe essere il primo della fila ad avere in spregio ogni oppressione di un popolo verso un altro popolo.
Vittorio Arrigoni, come ogni uomo degno di questo nome, aveva scelto la parte degli oppressi contro quella degli oppressori. Era un partigiano, perché la verità non è vero che sta sempre nel mezzo, qualche volta, troppo spesso, sta da una parte.
Mi piace ricordare le parole di Benigni, che a proposito della Resistenza italiana contro il nazi-fascismo dice: “il peggiore dei partigiani stava comunque dalla parte giusta, il migliore dei fascisti stava comunque dalla parte sbagliata”.
Dal giudizio della storia non si scappa e solo i grandi uomini, come Vittorio Arrigoni, sanno spendersi per una verità che oggi appare parziale alle menti deboli della massa, ma che domani apparirà l’unica che la storia possa produrre.
Israele è dalla parte sbagliata. La sua violenza razzista uccide per la seconda volta ogni ebreo assassinato nell’olocausto, rendendo inutile ogni memoria che si fa di esso.
Solo la solidarietà partigiana di Arrigoni nei confronti del popolo palestinese, onora anche la memoria delle vittime della shoah e pone un fiore sulla tomba dei milioni di morti del più grande orrore che l’uomo abbia potuto compiere nel secolo scorso.
Anche io metto un fiore sulla tomba di Vittorio e lo ricordo con il suo testamento più famoso:
“restiamo umani”.
Diego Piccioli
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