IL NO IN ASSOLUTO DEL MOVIMENTO 5 STELLE.
Beppe Grillo attacca dal web la formazione del nuovo esecutivo.
'Il governo che sta nascendo è un'ammucchiata degna del miglior bunga bunga. Tutti passivi tranne uno che di bunga bunga se ne intende. Una mescolanza che sconfina nell'incesto, lettiana, che ha in sé il profumo di famiglia, da Mulino Bianco dell'Inciucio'. Lo scrive Grillo sul suo blog.
'Zio e Nipote Letta si sono alternati come sottosegretari alla presidenza del Consiglio negli ultimi vent'anni. Cambiava il presidente, ma la famiglia Letta era sempre presente. A garanzia di chi? E' una coincidenza singolare questa successione monarchica. Una famiglia di predestinati', si legge ancora.
'L'esultanza dei giornali e delle televisioni per l'ammucchiata di regime è propria dei servi che hanno conservato il posto di lavoro. I partiti hanno evitato una Caporetto e si sono rinchiusi in un bunker, tutti assieme appassionatamente, ormai è amore - prosegue - Coloro che si insultavano in campagna elettorale 'Comunisti!', 'Mai con Berlusconi!' si sono infilati insieme sotto le coperte pur di non dover rendere conto alla Nazione del loro fallimento. Il governo minestrone avrà i peggiori odori e sapori della Seconda Repubblica e qualche resto avariato della Prima, come Amato, il tesoriere di Craxi. Pietanze che solo le televisioni riescono a far digerire'.
Assente ieri alle Consultazioni con il premier incaricato Enrico Letta, il leader del Movimento 5 Stelle ha tuonato a distanza con un commento apparso sul suo sito: 'Con questi non ci mescoleremo mai. Questa casta ha ucciso la democrazia in questo Paese'.
'Con la nomina a presidente del Consiglio di un membro di bildeberg il 25 aprile è morto. E' quanto scritto sul blog di Beppe Grillo. Se 'il 25 aprile è morto', allora 'oggi evitiamo di parlarne, di celebrarlo, restiamo in silenzio con il rispetto dovuto ai defunti. Se i partigiani tornassero tra noi si metterebbero a piangere'. Così Beppe Grillo nell'intervento sul suo blog sul 25 aprile e sui contrasti sulla linea da tenere sulle celebrazioni della ricorrenza.
'Nella nomina a presidente del Consiglio di un membro del Bildeberg il 25 aprile è morto, nella grassa risata del piduista Berlusconi in Parlamento il 25 aprile è morto - è scritto sul sito di Grillo - nella distruzione dei nastri delle conversazioni tra Mancino e Napolitano il 25 aprile è morto, nella dittatura dei partiti il 25 aprile è morto, nell'informazione corrotta il 25 aprile è morto, nel tradimento della Costituzione il 25 aprile è morto, nell'inciucio tra il pdl e il pdmenoelle il 25 aprile è morto, nella rielezione di Napolitano e il passaggio di fatto a una Repubblica presidenziale il 25 aprile è morto, nell'abbraccio tra Bersani e Alfano il 25 aprile è morto, nella mancata elezione di Rodotà il 25 aprile è morto, nella resurrezione di Amato, il tesoriere di Bottino Craxi, il 25 aprile è morto, nei disoccupati, nelle fabbriche che chiudono, nei tagli alla Scuola e alla Sanità il 25 aprile è morto, nei riti ruffiani e falsi che oggi si celebrano in suo nome il 25 aprile è morto - prosegue il blog -nel grande saccheggio impunito del Monte dei Paschi di Siena il 25 aprile è morto, nel debito pubblico colossale dovuto agli sprechi e ai privilegi dei politici il 25 aprile è morto, nei piduisti che infestano il Parlamento e la nazione il 25 aprile è morto, nelle ingerenze straniere il 25 aprile è morto, nella perdita della nostra sovranità monetaria, politica, territoriale il 25 aprile è morto, nella mancata elezione di Rodotà il 25 aprile è morto, nella Repubblica nelle mani di Berlusconi, 77 anni, e Napolitano, 88 anni, il 25 aprile è morto, nei processi mai celebrati allo 'statista' Berlusconi il 25 aprile è morto, nella trattativa Stato - mafia i cui responsabili non sono stati giudicati dopo vent'anni il 25 aprile è morto, nel milione e mezzo di giovani emigrati in questi anni per mancanza di lavoro il 25 aprile è morto, nell'indifferenza di troppi italiani che avranno presto un brusco risveglio il 25 aprile è morto. Oggi evitiamo di parlarne, di celebrarlo, restiamo in silenzio con il rispetto dovuto ai defunti. Se i partigiani tornassero tra noi si metterebbero a piangere'.
IL NO DI SINISTRA E LIBERTA'
'Abbiamo spiegato le ragioni della nostra opposizione a quello che si preannuncia essere un governo di larghe intese'.Nichi Vendola al termine dell'incontro con il Presidente del consiglio incaricato Enrico Letta, conferma il no di Sel all'esecutivo sottolineando che le larghe intese 'sono la risposta sbagliata al fatto epocale della richiesta di cambiamento'.
'Abbiamo rivolto un augurio sincero di buon lavoro ad Enrico Letta'. Nichi Vendola, nel ribadire che Sel resterà all'opposizione, sottolinea però come non vi sia 'nessuna ostilita' nei confronti della persona' del presidente del Consiglio incaricato. Inoltre, aggiunge, 'la nostra opposizione non significa regredire verso forme di populismo'.
Anche perché, conclude, se il governo dovesse nascere', deve dare risposte certe sui temi della cassa integrazione in deroga, degli esodati, della crisi sociale e del negoziato con l'Europa per ridiscutere in radice le politiche di austerity. 'Il Cln era un luogo in cui convivevano diversità straordinariamente lontane e per certi versi inconciliabili.
Solo un soggetto non c'era: i fascisti', Vendola, rispondendo ad una domanda sul 25 aprile al termine delle consultazioni con Enrico Letta, accosta l'antifascismo all'antiberlusconismo. 'Ecco, se avessimo dovuto ispirarci a quella esperienza - osserva Vendola - erano altri gli alleati da cercare visto che il nostro tema è uscire dal ciclo del berlusconismo'.
IL NO DELLA LEGA.
'Soddisfazione perché l' incarico non è stato dato alle persone sui c'era la nostra netta e totale pregiudiziale contrarietà'. Lo afferma Roberto Maroni segretario della Lega Nord, al termine dell'incontro con il premier incaricato Enrico Letta. Maroni pone tre condizioni (macroregione, risorse per il 75 per cento al nord e sistema federale) per entrare in maggioranza. 'Attendiamo di sapere se saranno punti del governo se no staremo all'opposizione, concreta non ideologica che con il governo vuole sviluppare un rapporto dialettico'.
'Attendiamo il discorso del premier incaricato ma mi pare di poter dire che noi staremo all'opposizione, siamo su questa posizione di stimolo'.
'Ho trovato Letta molto determinato e concreto e consapevole che se il suo tentativo fallisce si va alle elezioni anticipate'.
La Lega, ha spiegato ancora Maroni, non entrerà nel Governo e resterà all'opposizione 'a meno che Letta non accetti i nostri punti programmatici'.
''Abbiamo ribadito l'intenzione di non dare la fiducia'' al governo perché ''non crediamo nelle fusione a freddo'' e abbiamo il dubbio che sarà una riedizione del governo Monti.
''Ciononostante abbiamo esposto la nostra disponibilità alla collaborazione sui temi che fanno parte del nostro programma, a cominciare dal lavoro, e che risolvano i problemi del Paese''.
Cosi' Guido Crosetto, cofondatore di Fratelli d'Italia, al termine dell'incontro con Enrico Letta.
CHI E' ENRICO LETTA.
Nato a Pisa nel 1966, Enrico Letta ha già alle spalle una lunga esperienza di governo.
Ministro per le Politiche Comunitarie dal 1998 al 1999 con il governo guidato da Massimo D'Alema, nel dicembre del '99 fu promosso al Ministero dell'Industria, Commercio e Artigianato, incarico ricoperto anche durante il successivo governo Amato.
Al ritorno al potere del centrosinistra, con Prodi nel 2006, fu nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Due anni dopo, caduto l'esecutivo, restituì la carica allo zio Gianni Letta, esponente di spicco del Pdl e da sempre braccio destro di Silvio Berlusconi (nella foto il passaggio di consegne).
Nel 2007, Letta si candidò alla segreteria del neonato Partito Democratico giungendo terzo dopo Walter Veltroni e Rosy Bindi.
Nella sua carriera politica, Enrico Letta ha vissuto da protagonista tutta l'evoluzione della sinistra Dc passando per il Partito Popolare, la Margherita e il Partito Democratico.
Del Pd, Enrico Letta è vicesegretario dal 2009.
leggi anche : http://cipiri.blogspot.it/2013/04/enrico-letta-due-cablo-di-wikileaks.html
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