DI : Sarah Di Nella
L'incredulità è il sentimento più diffuso tra gli abitanti di Oaxaca. La Coalizione per la pace e il progresso ha vinto le elezioni con il 54 per cento dei voti, secondo i primi risultati. Il Pri, al potere da ottanta anni nello Stato del sud del Messico, è stato sconfitto. A partire del primo dicembre 2010, sarà Gavino Cue a sedere al posto del famigerato governatore uscente Ulises Ruiz.
Già dalla mattina, nella città di Oaxaca, la partecipazione è stata alta, e si è capito che la strategia del Pri, ovvero quella di seminare la paura per raccogliere l’astensionismo, non è funzionata. Nonostante la propaganda elettorale sia andata avanti fino all’ultimo minuto: proprio in questa giornata elettorale veniva distribuito gratuitamente «Despertar», il quotidiano del governatore.
I cittadini hanno risposto, dovunque, con un’alta partecipazione, anche se ancora i dati definitivi non si conoscono. Le urne sono state installate all’aperto, nel cortile delle scuole o nelle piazze delle municipalità. Prima ancora delle otto era nota la vittoria della coalizione che spazia dal partito comunista Pt al partito di destra Pan, passando per il Prd di sinistra e Convergencia di centrosinistra.
La giornata elettorale si è svolta con alcuni incidenti: furto di urne, acquisto di voti da parte del Pri, 39 militanti del Prd arrestati in un albergo della capitale, di proprietà di Beatriz Rodriguez, una candidata del Pri. Dopo una conferenza stampa, nel corso della quale sono state esibite le loro presunte armi e marijuana, sono stati rilasciati. Resta da vedere quello che accadrà nei prossimi giorni: l’atteggiamento del Pri giocherà una parte cruciale.
I 40 mila elettori della municipalità di Santa Cruz Xoxocotlan, un territorio segnato dalla vendita di terreni a società immobiliari e a multinazionali come Wal-Mart o la messicana Chedrahu, sono andati a votare numerosi. Alle otto, non tutti i seggi elettorali erano aperti. Nella scuola media Licenciado Genario Vasquez del municipio di Xoxocotlan, dove erano installate quattro urne, la fila era lunga. Le porte, infatti, sono state aperte con mezzora di ritardo, a causa dell’assenza di diversi rappresentanti di lista che sono stati sostituiti da volontari reclutati tra i primi arrivati per votare. In questo seggio elettorale sono 744 gli aventi diritto e verso le nove erano già un centinaio ad aspettare il proprio turno. Per il rappresentante del Pt, Salvador Caballero, «il ritardo è una manipolazione elettorale, che favoreggia l’astensionismo».
Già nel primo pomeriggio pero’ si capisce dalle proiezioni che il voto è favorevole all’opposizione. Nelle «case di campagna» delle due coalizioni, site nella stessa via – calzada PorfidioDiaz – l’atmosfera è del tutto diversa alla fine del pomeriggio. Mentre nella piazza delle sette Regioni iniziano ad affluire i sostenitori della coalizione guidata da Gavino Cue, le macchine suonano i clacson ed esibiscono le bandiere dei partiti uniti contro il potentato di Ulises Ruiz, poco più giù il quartiere generale di Gavino Cue è in ebbolizione. Lo scenario è del tutto diverso alcuni metri più in là: il quartiere generale del Pri è chiuso, e nell’albergo poco più avanti, dove si tiene la conferenza stampa, si percepisce la tensione dietro i volti che si sforzano di sorridere. I membri del governo uscente attaccano l’opposizione per aver divulgato il risultato prima del dovuto e assicurano che i risultati smentiranno le dichiarazioni della coalizione per la pace e il processo.
Nel frattempo la piazza si è riempita ed è arrivato anche il neoeletto governatore di Oaxaca. Entra sul parco mentre i suoi sostenitori scandiscono «Se si puede», e promette di lavorare per la riconciliazione di tutti gli abitanti dello Stato, senza pero’ tralasciare la loro esigenza di giustizia. Quando viene nominato Manuel Lopez Obrador, candidato del Prd alle elezioni presidenziali del 2006 che furono vinte dal Panista Felipe Calderon, dopo brogli elettorali, nella piazza si alza un’ovazione. Un primo passo, che per ora sembra piuttosto riuscito, verso le elezioni del 2012. Anche se molti aspettano i risultati definitivi, e il primo dicembre prossimo, per esserne certi.
manoscritti trovati nomi di Berlusconi e Dell'Utri
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