http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/06/28/reportage-sulla-discarica-vesuviana
-vietato-per-legge/
Filmare le discariche? Vietato per legge Una notizia che non è apparsa sui grandi organi di informazione
ma che è paradigmatica del gravissimo deficit democratico che sta
vivendo il nostro Paese. Tre giovani studenti, animati dalla voglia
di costruire un pezzo di verità attorno alla discarica della vergogna
costruita all’interno del Parco nazionale del Vesuvio, con una telecamerina
si sono recati presso la ex Sari di località Pozzelle,
nel comune di Terzigno per riprendere il pattume lì sversato. Ma forse non tutti sanno che nell’anno di grazia 2010,
nel Paese del duoBertolaso & Berlusconi filmare o fotografare
un sito come quello di Terzigno, catalogato come “area di interesse
strategico nazionale”, è reato, è vietato dalla legge.
E infatti puntuale sul posto arriva una pattuglia dei carabinieri
che ferma i tre giovani e li porta in Caserma e i tre giovani vengono denunciati
a a piede libero per la violazione dell’articolo 650
del codice penale: “inosservanza dei provvedimenti dell’autorità“. È accaduto mercoledi 23 giugno nel pomeriggio a
Terzigno: gli studenti erano saliti fino alla discarica per filmare
l’attività dell’impianto, almeno dall’esterno. “L’ intenzione era quella
di girare un documentario in grado di sensibilizzare quella parte
di popolazione che pare non interessarsi affatto al problema delle discariche,
inconsapevole dei gravi rischi di salute a cui va incontro.
Volevo portare il documentario in visione nelle scuole,
dargli risalto tramite internet: è assurdo ma già a partire da Pompei
molta gente non è a conoscenza nè della discarica nè dei disagi
che tanti cittadini di Boscoreale e Terzigno stanno vivendo.” Questa la volontà dichiarata da Francesco Servino,
uno dei tre giovani fermati. Volevano realizzare un documentario,
una sorta di reportage amatoriale che, tuttavia,
sarebbe servito a denunciare il paradosso di un sito di immondizia
in una riserva naturale. I carabinieri che li hanno incrociati ,
glielo hanno impedito e li hanno formalmente denunciati
alla procura della Repubblica. Il fatto grave ha creato una forte mobilitazione,
attestati di solidarietà e tanta preoccupazione per questa limitazione
della libertà di espressione . In realtà il fatto rende esplicito quello che è avvenuto in Campania
con la equiparazione,voluta da Bertolaso, degli impianti per
la gestione dei rifiuti a siti militari strategici,
facendo venir meno la possibilità di vigilanza e controllo da parte dei cittadini
e delle stesse istituzioni locali. Una sorta di extraterritorialità
che espropria le comunità locali da qualsiasi azione di tutela e
che rappresenta il modello sperimentale su cui nei prossimi anni a il Governo
vorrà cimentarsi con la realizzazione delle centrali nucleari.
In realtà questo episodio rappresenta l’anticipazione della legge bavaglio,
una intimidazione inaudita contro cui bisogna reagire energicamente.
Ma in reltà dobbiamo porci anche una semplice domanda:
ma cosa si vuole nascondere nella discarica di Terzigno?
E oltre alla solidarietà ai giovani bisogna che sulla questione si apra
una discussione nazionale e se c’è qualche oppositore in Parlamento
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