LA RAI BLOCCA LA CARTA DI CREDITO DI MINZOLINI
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Il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, dovrà documentare di fronte al consiglio d’Amministrazione della Rai le spese di rappresentanza sostenute con la carta di credito aziendale: 66 mila euro in un anno, contro i 6-7 mila euro di cui si sono accontentati gli altri super-dirigenti rispettando il plafond. La richiesta di una verifica è stata formalizzata dai componenti del cda di area centrosinistra. E al di là dei controlli aziendali interni, la stessa Corte dei Conti si occuperà del caso acquisendo le pezze giustificative.
Non solo, la magistratura contabile controllerà pure i plafond delle carte di credito di tutti i dirigenti Rai di prima e seconda fascia. Da 15 giorni, intanto, Minzolini non può più utilizzare la carta di credito. L’azienda l’ha infatti bloccata dopo aver accertato che era stato ampiamente superato il “tetto” di spesa.
Minzolini ieri si è difeso sul Secolo XIX, che aveva svelato la vicenda, assicurando che «ogni euro speso con la carta di credito aziendale è motivabile».
La vicenda delle presunte “spese pazze” di Minzolini arriva fra l’altro in un momento particolarmente difficile per la Rai, con Masi che finisce sotto il “fuoco amico” per il piano anti-evasione presentato al cda. Piano che prevede controlli stringenti su chi non paga il canone Rai.
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