Necessaria maggiore protezione per i giornalisti russi
Amnesty International ha esortato le autorità russe ad assicurare maggiore protezione per i giornalisti dopo gli ultimi episodi di violenza a Mosca e nei dintorni della capitale.
Il 5 novembre Oleg Kashin del quotidiano Kommersant è stato aggredito davanti alla sua abitazione ed è ricoverato in coma farmacologico per via delle gravi ferite riportate.
L'8 novembre Anatoly Adamchuck, reporter di un giornale che viene diffuso nella periferia di Mosca, è stato picchiato e ha riportato una commozione cerebrale.
L'aggressione ai danni di Kashin ha spinto gli operatori del mondo dell'informazione russi a chiedere al presidente Dmitrii Medvedev maggiore protezione e una completa e approfondita indagine sul grave episodio.
Il presidente Dmitrii Medvedev ha condannato l'aggressione a Kashin e ha chiesto al procuratore generale e al ministro degli Interni di farsi personalmente carico delle indagini.
Kashin si è occupato, anche sul suo blog, di un'ampia gamma di problemi, incluse le manifestazione dell'opposizione e le proteste pubbliche contro la distruzione di una foresta nella zona di Khimki, vicino a Mosca.
Il 4 novembre un attivista impegnato nella difesa di quella foresta, Anatolii Fetisov, era stato aggredito da sconosciuti. Anche lui attualmente è in coma farmacologico.
Anatoly Adamchuck si era occupato delle proteste contro il progetto di costruzione di una strada che andrebbe ad attraversare un'altra foresta nei pressi di Mosca.
Amnesty International sottolinea l'importanza che le autorità indaghino sulla possibilità che questi ultimi attacchi siano da collegare all'attività professionale delle vittime e al loro coraggio di esprimere i punti di vista. Soprattutto, le aggressioni ai danni di Kashin e Adamchuk non dovrebbero finire nella lunga lista dei crimini irrisolti commessi contro i giornalisti e gli attivisti della società civile.
Amnesty International sta dalla parte dei giornalisti russi che hanno chiesto al presidente Medvedev di aumentare la protezione, svolgere indagini accurate e dare completa applicazione all'articolo 144 del codice penale, che considera reato l'impedimento della legittima attività professionale di giornalista.
I crimini irrisolti contro i giornalisti in Russia comprendono l'assassinio nel 2006 di Anna Politkovskaya e un'altra aggressione, nel 2008, a un giornalista e attivista della foresta di Khimki, Mikhail Beketov, rimasto con disabilità permanente.
RUSSIA:
GIORNALISTA PICCHIATO
BRUTALMENTE,
E' IN COMA
(AGI) Mosca, 6 nov. - Oleg Kashin, un giornalista del periodico russo 'Kommersant', e' stato ricoverato con fratture multiple ed e' in coma farmacologico in un ospedale moscovita, dopo un brutale pestaggio di fronte la sua abitazione. Lo ha reso noto il direttore del periodico, secondo il quale l'aggressione e' "legata all'attivita' professionale" del giornalista, che ha 'coperto' alcune proteste dell'opposizione; ed ha avvalorato la sua tesi ricordando che gli aggressori non hanno portato via nulla al giornalista 30enne, ne' il portafogli ne' il cellulare. Il giovane e' stato ricoverato in ospedale con due gambe rotte, il cranio danneggiato e la mandibola fratturata in due diversi punti. Il presidente Dmitry Medvedev ha ordinato al procuratore generale e al ministro dell'Interno "un controllo speciale sull'inchiesta". "Questo dimostra che ci sono persone della nostra societa' disposte a ricorrere al crimine per chiudere la bocca ai giornalisti", ha detto il responsabile del sindacato giornalisti russo, Mikhail Fedotov.
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