A Mirandola chiedono Glass-Steagall per finanziare la ricostruzione dopo il sisma.
“Separare le banche” e “Ci vuole un Roosevelt per le PMI” sono i titoli di due cartelli con cui Flavio Tabanelli – responsabile di MoviSol per l’Emilia Romagna – sta conducendo una importante opera di testimonianza e controinformazione.Mirandola è un simbolo, dato che tra Modena e Ferrara è presente il più grande comparto biomedicale d’Europa, ma adesso che è finito il clamore mediatico legato al sisma, con il ritorno alla normalità si temono le difficoltà e le lungaggini per reperire risorse fresche per la ricostruzione.
Quel che il terremoto dell’Emilia ha mostrato in tutta evidenza, proprio nei giorni della crisi del sistema dell’euro e delle banche centrali private, è l’impotenza di uno Stato che ha le mani legate e non può intervenire, salvo però trovare soldi freschi per finanziare con 125 miliardi di euro l’ESM.
Al Governo devono voltare pagina, anzi cambiare libri, che leggano Hamilton e FD Roosevelt piuttosto che ripetere frasi solenni di circostanza per poi sfuggire alle responsabilità.
Si dovrebbero generare linee di credito per le imprese e famiglie così da rimettere in sesto le cose, ma non è possibile stante i vincoli dell’Unione Europea.
E così Flavio Tabanelli nella visita di Giorgio Napolitano ha sfoderato dei cartelli di proposte che hanno incuriosito i giornalisti accorsi al seguito del Presidente della Repubblica.
La notizie, che documentiamo con link e immagini, ha fatto il giro del web, dispiace soltanto che certa stampa abbia bollato la cosa come una protesta da ‘centri sociali’ perché agli occhi di qualche giornalista suonava strano che si manifestasse chiedendo la separazione bancaria quando il problema era il terremoto (Napolitano a Mirandola, YouReporter.it con una videoregistrazione completa della protesta, ripresa anche dal sito del Corriere della Sera e MO24.it al minuto 4 riprende Tabanelli mentre espone il principio della Legge Glass-Steagall).
Il senso della proposta è stato ben spiegato:
- proteggere soltanto le banche autorizzate a raccogliere i risparmi ma vincolate a finanziare le infrastrutture e le imprese;
- vagliare i debiti che, come nel caso eclatante della Grecia, sono attribuiti ai Paesi che si vuole colpire con l’austerità;
- chiedere ai grandi creditori ragione dei titoli vantati, pronti a cancellare tutti quelli di origine illegittima (gioco d’azzardo finanziario, derivati, ecc.);
- emettere i nuovi crediti produttivi, nella piena certezza che non finissero nuovamente fagocitati nel sistema speculativo del profitto a breve.
Quanto agli schiamazzi e ai fischi che hanno accolto Napolitano, è lo stesso Tabanelli a chiarire:
“Alcuni manifestanti si sono dati a fischi e frasi insultanti, nei confronti del Presidente e dei rappresentanti delle istituzioni locali. Si spera che questi sappiano fare le dovute distinzioni e riconoscano il valore costruttivo delle proposte strategiche del Movimento Solidarietà”.
Riportiamo in proposito anche un bel lavoro dello stesso Tabanelli pubblicato sul sito del sindacato Gilda degli Insegnanti pubblici che riporta il discorso sui principi che sorreggono la legge Glass-Steagall: Nessun sacrificio! Separare le banche e salvare la scuola www.gildacentrostudi.it
Se vogliamo cambiare direzione prima che sia troppo tardi, occorrono le vere riforme: separazione bancaria e credito produttivo.
Vi invitiamo a usare per Twitter gli hashtag #separazionebancaria, #nobigbanks.
Teniamo sempre dritta la barra: “Salviamo la Gente, Riformiamo la finanza”.
Dateci mano a diffondere la campagna di raccolta firme per Glass-Steagall: http://www.firmiamo.it/nobigbanks
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