MPS, dove sta lo scandalo del
Monte dei Paschi di Siena?
Manca l’indicazione di come uscire da una crisi che è sì di una banca ma è soprattutto la crisi del sistema finanziario.L’ammontare di titoli spazzatura che vengono scambiati nelle piazze finanziarie è dell’ordine di decine di volte la ricchezza mondiale.
Ciò ricorda le parole di Warren Buffet “i derivati sono un’arma di distruzione di massa”.
Ed allora, come definire se non fuorvianti le dichiarazioni politiche che si leggono all’indomani del tracollo in borsa dei titoli MPS?
La questione è di sistema, ma si cerca di farne una caricatura riducendola a questione domestica.
Sono saltati i controlli degli organismi di vigilanza, siamo alle prese con i segnali di una tempesta finanziaria che rialza la testa dopo che per mesi si è puntato ad affossare l’ economia reale con l’Agenda Monti che ricopia pari pari le indicazioni della Troika (Bce, Commissione Europea, Fmi).
Ebbene, le politiche di austerità hanno affossato le economie interne.
Come mosche le aziende in Italia muoiono una dietro l’altra ad un ritmo impressionante: “In Italia, nel 2012, ha chiuso una azienda al minuto” (fonte: Rete Imprese Italia).
Dopo il 2012 dello spread, ci attende il 2013 della crisi bancaria.
Del resto, come indica il brillante economista Emiliano Brancaccio “Il caso MPS è solo la punta dell’iceberg. Una nuova crisi bancaria è alle porte e le ricette liberiste non aiutano”. Nel corso dell’intervista al quotidiano Liberazione, indica il punto: “il nostro sistema bancario, come tutti quelli situati nelle aree periferiche della zona euro, patisce in misura particolarmente accentuata la caduta dei redditi dei debitori e l’aumento conseguente delle sofferenze bancarie e dei fallimenti. Queste difficoltà sul versante dei rimborsi rendono le nostre banche ancora più sensibili al crollo dei valori azionari iniziato nel 2008. Per queste ragioni l’epicentro della prossima crisi bancaria potrebbe situarsi nelle periferie della zona euro, piuttosto che al centro della stessa”.
http://www.emilianobrancaccio.it/2013/01/23/il-caso-mps-e-solo-la-punta-delliceberg-una-nuova-crisi-bancaria-e-alle-porte-e-le-ricette-liberiste-non-aiutano/
Se nell’analisi concordiamo con Brancaccio, è nella terapia che dissentiamo: non è una buona idea Nazionalizzare MPS.
Una banca pubblica servirebbe eccome, ma fu vietata in Italia con l’introduzione della riforma bancaria conosciuta come Legge Draghi nel 1993..
Il punto qui è un altro, se nazionalizziamo un istituto bancario pieno di titoli tossici, allora toccherà ai contribuenti accollarsi le perdite e ricapitalizzare.
Troppo facile!
Dobbiamo per prima cosa introdurre la Legge Glass-Steagall, sancendo il principio aureo del buon governo dell’economia: “i banchieri d’affari che vogliono fare scommesse finanziarie non possono rischiare con i soldi dei risparmiatori, correntisti e contribuenti. La bisca delle scommesse in borsa deve essere nettamente separata dalle funzioni bancarie ordinarie che consistono nel remunerare i depositi ed erogare prestiti in modo prudente“.
Solo dopo che si sarà introdotta la Legge della separazione bancaria, si potrà procedere ad attribuire compiti e responsabilità.
Chi ha dato ha dato; chi ha perso ha perso.
Si portino i libri sociali in tribunale, d’altra parte non è questo il principio che invocano i puristi del libero mercato?
E si focalizzino esclusivamente sulle attività istituzionali le banche tradizionali: erogare prestiti a famiglie e imprese.
I soggetti bancari che intendono invece fare trading e attività speculative in borsa, saranno liberissimi di farlo, ma lo facciano coi soldi propri: oneri e onori.
Presentiamo schematicamente alcuni punti che si incontriamo più spesso di altri nella discussione pubblica.
La confusione maliziosa tra i Tremonti Bonds e gli aiuti di Mario Monti con i Monti Bonds.
I Tremonti-bond valevano erga omnes (nei confronti di tutti), i Monti-bond sono pensati per MPS…
Con malizia non si considera la differenza sostanziale: i Tremonti bond avevano natura strategico-dirigistica (giacchè erano vincolati per l’intero importo ricevuto al finanziamento delle piccole e medie imprese), i Monti bond hanno natura liberista: il management di MPS li potrà impiegare come meglio crede.
Su Dagospia.it potrete leggere le differenze in LETTERA-BOMBA DELL’EX MINISTRO DELLE FINANZE TREMONTI SUL MONTE DEI PACCHI.
Con i soldi dell’IMU hanno salvato il Monte dei Paschi di Siena!
Anche qui c’è chi alimenta la confusione.
Il gettito Imu nei fatti è servito al salvataggio del Monte dei Paschi di Siena: si è trattato di una permutazione finanziaria, sebbene non vi sia un legame diretto, ciò che balza agli occhi è che dei 3,9 miliardi di euro di titoli obbligazionari MPS, ne servono 1,9 per sostituire i Tremonti bond. Passano così dalle tasche degli italiani i soldi pagati per l’Imu e vanno a finanziarie MPS, questo è – come scrive Giulio Tremonti a Dagospia – il Monti-bond “riservato solo a Siena, senza impegno a finanziare le piccole e medie imprese perchè serviva ad altri scopi; infine è restituibile con “altri strumenti finanziari”, ovvero non per cassa ma con carta di ignota origine e consistenza”.
Era il novembre 2012 quando il Sole24ore scriveva che Banca MPS passa dai Tremonti bond ai Monti bond. Cda dà il via libera a emissione di 3,9 miliardi
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-11-28/banca-passa-tremonti-bond-085256.shtml?uuid=Abqw156G
Politica e Banca.
Aldilà delle responsabilità oggettive e personali, non convince affatto la presa di posizione difensiva di Bersani per il PD né di chi fa lo scaricabarile.
Non abbiamo ancora letto una proposta di riforma degna di menzione che, alla luce del disastro di MPS, abbia il coraggio di proporre regole severe per tutto il settore bancario.
Ancora una volta, si sfugge al problema nel timore di assumersi la leadership per ristabilire un ordine economico che assicuri credito, investimenti, salari e ripresa a favore della gente.
Ci troviamo dinanzi ad un momento strategico, siamo in campagna elettorale, quel politico che avrà il coraggio di parlare alla nazione e di indicare la rotta per difendere il tenore di vita degli italiani avrà la vittoria in pugno.
Perché invece di andare a ricercare il consenso degli squali della City di Londra, non vanno in una qualche piazza italiana a parlare alla gente?
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