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Berlusconi assisterà i malati di Alzheimer.
In effetti sono gli unici che non ricordano chi sia.
LE REGOLE SOTTOTTOSCRITTE DA BERLUSCONI
CUI E' CHIAMATO A RISPETTARE:
1) obbligo a indicare la sua fissa dimora.
2) obbligo a non allontanarsi dalla Regione Lombardia.
3) obbligo di astenersi dall'uscire di casa dalle h23 alle h6 del giorno dopo
4) obbligo di lavorare presso la struttura cui è stato affidato
5) obbligo a non frequentare pregiudigati e tossicodipendenti.
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Altro che "cene eleganti".
Quello che accadeva a casa dell'ex presidente del consiglio era "una fiorente attività di esercizio della prostituzione, indotta, favorita e sfruttata" da Gianpaolo Tarantini e dai suoi sodali.
Il giudice del tribunale di Bari, Ambrogio Marrone, seppellisce la tesi dell'ex presidente del Consiglio nel processo di Bari in corso a carico di Tarantini e di altre sei persone, tra le quali l'Ape Regina, Sabina Began.
"A casa del Cavaliere una fiorente attività di prostituzione":
la sentenza del processo escort
I giudici nelle motivazioni della condanna di Salvatore Castellaneta nel processo stralcio per le escort: "Oscenità e bassezza, mercimonio del corpo femminile e considerazione delle donne come semplici oggetti suscettibili di commercio a scopo sessuale"
leggi anche
http://cipiri8.blogspot.it/2013/11/baby-squillo-colpa-di-berlusconi.html
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Il pregiudicato innocente (da morire dal ridere!)
Poniamo che in un qualunque processo, uno degli 80mila che celebra ogni anno la Cassazione, un giornalista chiedesse a un giudice perché ha confermato la condanna di Tizio e il giudice rispondesse: “Perché era colpevole”. Che farebbero i giornali? Non riprenderebbero nemmeno la notizia, essendo assolutamente ovvio che un giudice condanni un imputato che ritiene colpevole. Sarebbe strano il contrario, e lì sì che si scatenerebbe il putiferio, se cioè un giudice che ha appena condannato Tizio dichiarasse: “Secondo me era innocente, ma l’ho condannato lo stesso”. Il guaio del presidente Esposito è che il suo non è un processo normale, perché l’imputato si chiama B., che ha nelle sue mani, o ai suoi piedi, il 90% dei giornali e delle tv. Dunque diventa tutto uno scandalo anche la normalità: un giudice che conferma la sentenza d’appello che condanna B. perché non solo sapeva, ma era il “regista” e il “beneficiario” di un gigantesco sistema di frode fiscale durato anni messo in piedi da lui; e poi spiega off record a un giornale scorretto (che concorda con lui un testo e poi ne pubblica un altro e continua a non divulgare l’audio integrale da cui risulta che il giudice non rispondeva a una domanda su B.) che la conferma non si basa sulla sciocchezza del “non poteva non sapere”, ma sulla prova provata che B. sapeva (anzi, ordinava). Non solo, ma il fatto di ribadire che B. era colpevole perché sapeva, anzi ordinava, diventa la prova che B. era innocente perché non sapeva e non ordinava.
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http://cipiri.blogspot.it/2013/08/il-pregiudicato-innocente-da-morire-dal.html
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