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http://insorgenzacivilebratislava.webnode.it/chi-siamo/L’Insorgenza Storica: L’Italia NATURALEL’INSORGENZA, o meglio, “le insorgenze”, furono un fenomeno non solo meridionale, ma di tutta l’Italia.L' Italianità che si voleva difendere era intesa non alla maniera giacobina, di una sola cultura, ma era l'Italia di tutti gli italiani, delle loro antiche patrie e nazioni.Gli italiani reagirono alla pretesa ideologica di voler istaurare un nuovo Stato, una nuova società, una nuova religione, una nuova morale ed addirittura un nuovo calendario attraverso la promulgazione di nuove leggi. Contro tutto questo i piemontesi, i liguri, i lombardi, i veneti, i romagnoli, i toscani, i romani ed i napulitani, insorsero.L’Insorgenza fu un moto spontaneo, fu l’espressione di una “nazionalità spontanea” accuratamente nascosta dalla storiografia ufficiale, essa avrebbe posto in secondo piano, data la grande partecipazione popolare, il fantomatico “risorgimento”. Inoltre i valori espressi con l’insorgenza erano in pieno contrasto, con la nascita dello stato unico e “obbligatorio” per tutti gli italiani.
Se, come dice il Montanelli l’Italia di oggi è figlia del risorgimento, i valori espressi dalle insorgenze sono figli degli italiani.
Fra il 1796 ed il 1814 gli ITALIANI difesero la Patria che conoscevano, contrapponendo questa visione ad una fandonia ideologica dalla cui matrice culturale nacquero il razionalismo, l’illuminismo, il giacobinismo e tutte le basi culturali della società moderna.Sessantamila (60.000) italiani in maniera corale e non "nazionale" (come la si intende oggi) difesero un’appartenenza, una religione, uno stile di vita e di società, in definitiva una identità di popolo, che rispecchiava la loro vita che NON AVEVANO CHIESTO DI CAMBIARE.Gli Italiano difesero la propria identità quando venne attaccata ed i moti di Insorgenza (a differenze di più famose “resistenze”), non nacquero e si estinsero quando Napoleone era al tramonto, continuarono soprattutto quando quest’ultimo era al suo apogeo e con ENORMI partecipazioni popolari.
Gli INSORGENTI difesero quei valori che sono tutt’oggi in contrasto con le basi ideologiche del liberismo dominante, per queste ragioni la storia viene accuratamente cancellata dalla memoria del nostro popolo. Essi difesero una società popolare, un economia di sussistenza ed un modo di vivere, che come direbbe Hegel sono “condannate dalla storia”. Le insorgenze persero militarmente, ma più di ogni altra cosa persero grazie al tradimento della coalizione anti napoleonica. Tradimento non militare, ma culturale. L’apparente vittoria della controriforma del 1815, in realtà fermò il moto insorgente aumentando le distanze fra il popolo e le classi acculturate con il risultato che questi ultimi potessero riorganizzarsi senza avere a che fare direttamente col popolo.Attraverso questa lente si spiega perchè cinquanta anni dopo, il risorgimento fu l’unico moto unitario condotto contro la religione nazionale. In realtà cinquanta anni prima i meridionali insorsero, ma i liberisti erano più forti e l’Europa non intervenne.
L’INSORGENZA meridionale, rispetto alle altre insorgenze italiane vinse anche militarmente, vinse gli invasori, vinse nonostante gli intrighi inglesi e, mentre TUTTA Europa si calava le brache innanzi a Napoleone, Lazzari, Fra Diavolo, e l’Armata della santa fede resistevano, attaccavano e cacciavano i Francesi giacobini dal sud e da Napoli (14\7\1799). Una grande vittoria di popolo, un grande ORGOGLIO NAPOLETANO, da ricordare ai napoletani DI OGGI.Noi NON ABBIAMO DIMENTICATO ed oggi più che mai, mentre c’impongono una società ed una cultura distanti dalla nostra visione della vita e del mondo, non ci arrendiamo “al dimenticare” e all’adeguarci.Li fermammo allora con le loro utopie, li fermeremo oggi, con le loro assurde pretese di nuove ed astratte “famiglie”, di “modelli economici” e globalizzazioni individualistiche.L’INSORGENZA E' TORNATA!
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