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lunedì 4 novembre 2013

Schiavone e le Bonifiche : Terra dei Fuochi


La partita per le bonifiche è appena cominciata. L’investimento pubblico su questo tema si preannuncia come il più grande investimento pubblico al netto della realizzazione del Tav. 
Una pioggia di denaro pubblico su cui non vedono l’ora di mettere le mani gli attori dei principali disastri italiani: mafiosi, imprenditori e politici corrotti. 
E sorge il dubbio quindi che il signor Schiavone, 
che del fenomeno dei rifiuti interrati sapeva l’esistenza dagli anni ottanta
 e che in questi 16 anni da cui ha rilasciato quelle dichiarazioni alla commissione d’inchiesta sui rifiuti non ha mai sentito il bisogno di parlare davanti ad una telecamera, 
sia funzionale a montare “il caso bonifiche”. 
La “soluzione” che una parte del mondo della politica starebbe pensando
 è sintetizzabile nella categoria: emergenza.

Bonifiche:

Le dichiarazioni per nulla eclatanti del pentito Schiavone ed il ritorno della logica dell’emergenza. La politica prepara le leggi speciali

“Non so”.

“Puo’ darsi”.

“Non ricordo”.

L’audizione desecretata del pentito Carmine Schiavone è piena di queste frasi. Nelle 63 pagine di verbale il camorrista pentito non fa altro che ricostruire l’organigramma di chi gestiva il traffico di rifiuti per conto dei casalesi che vede al vertice quell’avvocato Cipriano Chianese già arrestato dopo lunghe e complesse indagini. Suo braccio destro era il geometra Gaetano Cerci anche lui arrestato circa tre anni fa.

Indica qualche luogo di sversamento illegale già noto come la discarica di Pianura e quella di Parete, allega una delibera della giunta provinciale di Massa Carrara che autorizzava i camion dei casalesi a trasportare rifiuti, ci racconta il ben noto sistema delle cave che venivano svuotate di sabbia e riempite di monnezza.

Cose note da molto tempo.

Quando si passa ai politici poi, come si legge a pagina 31 dell’audizione, si chiude in un “Perché non li lasciamo fuori i politici?”.

Insomma francamente il clamore ed addirittura la credibilità che questo camorrista pentito sta guadagnando in parte dell’opinione pubblica è francamente sconcertante. Schiavone non dice nulla. Di certo però contribuisce ad aumentare il clamore sul disastro ambientale in Campania. Da più parti piovono le critiche sui “mancati interventi da parte dei giudici”. In buona sostanza l’accusa che viene rivolta a chi raccolse tra il 1988 ed il 1997 le dichiarazioni di Schiavone è quella di non essere andati a scavare dove diceva.

Eppure Francesco Cafiero de Raho e Raffaele Cantone l’hanno ribadito a chiare lettere: “nei luoghi indicati da Schiavone in alcuni casi furono ritrovati rifiuti ed in altri non fu ritrovato nulla”.

Cafiero de Raho è stato il magistrato che ha condotto le principali indagini contro il clan dei Casalesi ed è stato, insieme con Cantone, uno degli artefici del processo Spartacus.

Quindi delle due l’una: o le indagini sui casalesi sono tutte sbagliate e magistrati come Cafiero de Raho e Cantone hanno commesso delle omissioni – ed allora a questo punto andrebbero riviste anche tutte le indagini sul clan dei casalesi – oppure le parole del pentito sono funzionali non tanto a quello che è avvenuto in passato ma a quello che sta per avvenire in Campania.

Le mobilitazioni di questi mesi le marce che hanno attraversato le province di Napoli e Caserta hanno fatto crescere la forza delle rivendicazioni che il mondo dei comitati in difesa della salute e dell’ambiente dice da anni. C’è bisogno di bonifiche certo. Ma anche di un sacco di altre cose. Innanzitutto del controllo dei cittadini sull’intero processo di bonifica del territorio visto che le principali opere di bonifica in Italia negli ultimi anni sono tutte finite nelle aule di tribunale. Ma c’è bisogno anche di stabilire come si fanno queste bonifiche. I comitati da tempo indicano la fitodepurazione, le coltivazioni di prodotti no food non destinati alle biomasse come sistemi economici ed efficaci, contrastando l’idea dell’asportazione di milioni di tonnellate di terreni che non si saprebbe poi dove stoccare. Più che di una bonifica dunque parliamo di un risanamento dei territori. Così come davanti al dato sanitario sui tumori non si può solo rispondere con il risanamento dei terreni, ma anche con un potenziamento del servizio sanitario pubblico, mettendo in condizione i cittadini di poter eseguire analisi tossicologiche e di potersi curare i tumori qui in Campania senza essere costretti ad emigrare. Le rivendicazioni dunque riguardano un intervento ampio e pongono al centro il tema della partecipazione e del controllo dei cittadini su tutto il processo. Già perché della politica c’è da fidarsi poco. E c’è da fidarsi ancora meno quando nel dibattito pubblico sul biocidio in Campania sembrano ormai non esserci controparti. Infatti i negazionisti del dramma ambientale e sanitario in Campania sono sempre di meno e sempre più isolati. Di contro invece cresce la flotta di chi soffia sul fuoco. Sono quanto mai discutibili, ad esempio, le dichiarazioni del presidente Stefano Caldoro che parla di circa 80 anni per bonificare il territorio.

Su quali basi lo dice? Secondo quali tecniche e misurata questa tempistica?

Insomma siamo passati, in un tempo quantificabile in non più di 24 mesi, dal bollare come “pazzi allarmistici” tutti quelli che chiedevano le bonifiche in Campania a definire “ultradecennale la bonifica del territorio”.

Insomma la politica locale e nazionale ha girato la frittata.

E quando a migliaia di persone che scendono in piazza la politica risponde solo con grandi sorrisi ed assensi allora c’è da preoccuparsi davvero.

La partita per le bonifiche è appena cominciata. L’investimento pubblico su questo tema si preannuncia come il più grande investimento pubblico al netto della realizzazione del Tav. Una pioggia di denaro pubblico su cui non vedono l’ora di mettere le mani gli attori dei principali disastri italiani: mafiosi, imprenditori e politici corrotti. E sorge il dubbio quindi che il signor Schiavone, che del fenomeno dei rifiuti interrati sapeva l’esistenza dagli anni ottanta e che in questi 16 anni da cui ha rilasciato quelle dichiarazioni alla commissione d’inchiesta sui rifiuti non ha mai sentito il bisogno di parlare davanti ad una telecamera, sia funzionale a montare “il caso bonifiche”. La “soluzione” che una parte del mondo della politica starebbe pensando è sintetizzabile nella categoria : emergenza.

Si parla di “situazione straordinaria” nella mozione presentata dal Pdl alla Camera dei Deputati sulla Terra dei Fuochi che vede tra i primi firmatari Paolo Russo ex presidente della commissione d’inchiesta sui rifiuti e Luigi Cesaro ex presidente della Provincia di Napoli. La parola “emergenza” rievoca una prassi amministrativa fatti di “stati d’eccezione”, di commissariati straordinari, di appalti affidati in maniera diretta, di minore controlli sulle ditte vincitrici degli appalti, di procedure semplificate. E cosa c’è di piu’ comodo per spendere i finanziamenti per le bonifiche che uno stato d’emergenza?

C’è il dubbio quindi che anche le dichiarazioni “ad effetto” del camorrista pentito Schiavone contribuiscono a far crescere “l’emergenza”, che per politici ed imprenditori però è solo “un grande piano di investimenti”. Il nemico è alle porte.

Il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando intanto annuncia che il prossimo 15 novembre arriverà in Consiglio dei Ministri la proposta di legge per la Terra dei Fuochi. Guarda caso proprio il giorno prima della grande manifestazione di Napoli.

Impariamo a diffidare da affabulatori, politici sorridenti e pentiti.

Il nemico è alle porte.

Intanto arriva, come ampiamente prevedibile, l’assoluzione per Antonio Bassolino ed i vertici della Fibe – Impregilo per il disastro rifiuti in Campania ai tempi del commissariato straordinario. Nonostante gli sforzi dei pm Paolo Sirleo e Giuseppe Noviello la maggior parte dei reati era già andata in prescrizione. “Il fatto non sussiste” secondo i giudici della V sezione penale del Tribunale di Napoli.

leggi anche : http://cipiri.blogspot.it/2013/11/napoli-la-terra-dei-fuochi.html

Napoli : La Terra dei Fuochi



The Day After Mobilitazione Generale

 Conferenza Stampa

leggi anche  http://cipiri3.blogspot.it/2013/11/terra-dei-fuochi-tumori-aumentati-del-40.html

Terra dei Fuochi : TUMORI AUMENTATI DEL 40%


NELLE NOSTRE CITTÀ I TUMORI 
SONO AUMENTATI DEL 40% IN 4 ANNI

Ha raggiunto le 619 condivisioni lo schema postato dai medici per l’ambiente che evidenzia l’aumento delle richieste di esenzione ticket per le malattie neoplastiche maligne
 nella ASL Napoli 2 Nord.

Non essendo a disposizione ancora un registro per la mortalità e la morbilità gli unici dati certi e riscontrabili sono quelli proprio dei ticket. Solo a Giugliano dal 2009 al 2012 c’è stato un aumento di più del 60% e si è passati da 1236 a 2025 richieste...
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