Giorgiana Masi
Giorgiana Masi
Non aveva ancora 19
anni. Al liceo Pasteur lei che era del Trionfale distribuiva a volte il
giornale Lotta Continua. E poi partecipava ai collettivi di scuola. Il
12 maggio del ’77 Giorgiana Masi aveva partecipato alla manifestazione
indetta dai radicali per ricordare la battaglia sul divorzio, ma il
ministero dell’interno retto da Francesco Cossiga non solo aveva deciso
di vietare la manifestazione ma provvedette anche ad usare nel centro
storico poliziotti in borghese armati, alcuni dei quali furono visti
sparare ad altezza d’uomo. Prima che Giorgiana Masi fosse mortalmente
colpita all’altezza di Ponte Garibaldi, infatti, poco prima delle 20,
agenti in borghese e in divisa avevano sparato nel centro storico: alla
Camera fu proiettato nei giorni successivi , per iniziativa dei
radicali, un filmato amatoriale in superotto fatto da un cittadino dalla
sua finestra su Piazza della Cancelleria. Vi si vedeva chiaramente un
poliziotto in divisa che da dietro una colonna dell’ingresso della
Cancelleria sparava numnerosi colpi ad altezza d’uomo in direzione di
Campo de’ Fiori. Quel poliziotto non è mai stato punito né messo sotto
accusa.
Quel giorno molti fotografi scattarono foto, con gli
agenti in borghese che impugnavano pistole. Ma i giornali non le
volevano, troppo imbarazzanti. Alla redazione di Lotta Continua, in quel
momento in via dei Magazzini Generali, arrivarono fotografi a frotte
con quelle foto che nessuno voleva. Furono pubblicate su Lotta Continua,
quel giorno stesso, e poi per un mese ne fu chiesto conto
implacabilmente a Francesco Cossiga che continuò a negare l’evidenza, a
lungo.
Sono passati ormai 35 anni e la giustizia non ha fatto
il suo corso, Giorgiana Masi resta la vittima di un fuoco sconosciuto.
Eppure dall’altra parte del Ponte Garibaldi, subito prima del Ministero
di Grazia e Giustizia, c’erano i carabinieri della Compagnia Trastevere
guidati quel giorno dal capitano Iannece. Il colpo che ha ucciso
Giorgiana Masi – un calibro 22 – veniva probabilente da quella zona.
Allora fu difficile, di fronte all’ignobile muro di gomma frapposto da
Cossiga, sapere qualcosa di più. In seguito, più volte è stata chiesta
l’istituzione di una commissionre d’inchiesta parlamentare. Invano. E
oggi? Possibile che la morte di questa giovane studentessa romana
continui ad essere avvolta dal buio?
fonte: brogi.info
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Io sono fascista,ma queste schifezze devono finire,del resto alla fine vogliamo anche cose in comune come eliminare questo sistema stramarcio oggi più che mai... Peccato che i giovani di oggi sono di un'rammollito... P.s.morte alle guardie,e proprio non capisco i"camerati"che simpatizzano per loro...percaritá
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