Sabato 5 Maggio i cittadini e i lavoratori dell’arte, dello spettacolo e della cultura sono entrati nella torre Galfa per aprire Macao, il nuovo centro per le arti di Milano.
La torre Galfa è di proprietà di Fondiaria SAI li cui presidente onorario è Ligresti, uno storico grattacielo nel centro direzionale di Milano, abbandonato da più di quindici anni.
Un’apertura che ha coinvolto in modo straordinario e trasversale migliaia di persone, che da una settimana stanno lavorando senza sosta per rendere questo spazio vivibile e visibile.
Siamo in tanti ogni giorno a sperimentare un’esperienza di condivisione, di intenti e di visioni che sta delineando una prospettiva inedita nella costituzione di un centro per le arti e la cultura in questa città.
Innumerevoli le richieste da parte di Accademie, Università e intellettuali di partecipare a Macao, condividendo le loro conoscenze, mettendo a disposizione i loro mezzi di produzione, trasportando intere classi e workshop all’interno di uno spazio che, sempre più, si sta delineando come una situazione finalmente immaginabile di bellezza e di ricchezza.
Crediamo che questo processo di partecipazione che tutti stiamo vivendo con stupore ed entusiasmo, rappresenti finalmente una nuova prospettiva di fare e ripensare la cultura, in un periodo dove troppo spesso questa è relegata a cosa di secondaria importanza, a causa di una crisi generalizzata che sempre più è dispositivo che ci impedisce di immaginare il futuro. Crediamo che a Macao si sta invece mostrando con forza, tenacia e incredibile visionarietà un altro modo di pensare i rapporti di forza e un altro modo di intendere i tempi di vita. Tutto questo è contagioso.
Detto questo, le minacce di sgombero sono molto pesanti e imminenti, non dobbiamo lasciare questo meraviglioso processo in mano a una logica di repressione poliziesca.
CHIEDIAMO A TUTTI, CITTADINI, ARTISTI E INTELLETTUALI, DI SOTTOSCRIVERE E DIFFONDERE QUESTO APPELLO PER PROTEGGERE MACAO.
http://www.macao.mi.it/appello
Occupare un immobile abbandonato è reato?
No, è creazione di un bene comune per la collettività.
La diffida di Macao a sindaco, prefetto e questore di Milano
CANTIERE M^C^O
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Al
terzo piano è iniziato il cantiere per la costruzione di moduli
abitativi per gli abitanti di MACAO. Il Cantiere si propone di risolvere
in maniera veloce ed efficace le prime esigenze di chi deve passare qui
la notte.
Un gruppo magazzino si sta occupando della sistemazione di spazi e locali. Servono persone per aiutare con scarpe antinfortunistiche, guanti da lavoro, occhiali,… maschera e casco. Se avete questa attrezzatura portatela!
Un altro gruppo sta curando la messa in sicurezza del corpo scala e dei piani per permettere a tutti di poter salire questa domenica fino al 23° piano
Il CANTIERE MACAO è un’esperienza eccezionale, un laboratorio di sperimentazione e confronto che in meno di una settimana ha formato un gruppo capace di riscoprire il ruolo primo dell’architettura che qui è al servizio di questa nuova comunità
Se avete idee, progetti, intuizioni… venite e proponete!
(Fonte: lavoratoridellarte.org)
Un gruppo magazzino si sta occupando della sistemazione di spazi e locali. Servono persone per aiutare con scarpe antinfortunistiche, guanti da lavoro, occhiali,… maschera e casco. Se avete questa attrezzatura portatela!
Un altro gruppo sta curando la messa in sicurezza del corpo scala e dei piani per permettere a tutti di poter salire questa domenica fino al 23° piano
Il CANTIERE MACAO è un’esperienza eccezionale, un laboratorio di sperimentazione e confronto che in meno di una settimana ha formato un gruppo capace di riscoprire il ruolo primo dell’architettura che qui è al servizio di questa nuova comunità
Se avete idee, progetti, intuizioni… venite e proponete!
(Fonte: lavoratoridellarte.org)
Occupato a Milano un grattacielo vuoto da 20 anni chiamato "Macao" un nuovo spazio di movimento....
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Macao: un grattacielo di idee
Se guardate un palazzo di 31 piani, nel centro di una grande città, cosa vi viene in mente? Probabilmente una schiera di cupi uffici, con innumerevoli persone in giacca e cravatta che guardano fuori dalle loro finestre e, se lavorano ai piani alti, hanno la fortuna di vedere una Milano a più di cento metri di altezza.
Oggi quel palazzo, la Torre Galfa, esiste ancora, ma non esistono più né gli uffici né gli uomini d’affari che per anni ci hanno lavorato (era il 1959 quando il grattacielo venne finito, e l’inizio del 2000 quando non venne più utilizzato), ma se hai del tempo e sei di Milano, vai e guarda che cosa è successo.
La Torre Galfa oggi è chiamata da tutti Macao, e se vai al Macao non troverai né pavimenti piastrellati né lucide scrivanie, e neanche bagni o ascensori funzionanti, ma centinaia di persone (di ogni età) che ogni giorno lavorano per costruire tutto quello che manca, e che ogni giorno si incontrano per mettere insieme idee, progetti e tutto ciò che potrebbe servire per far vivere Macao.
C’è chi è in mezzo alla terra e toglie san pietrini per dar spazio ad un prato verde, c’è chi pittura le pareti ormai annerite dal tempo, c’è chi coltiva piante e fiori, c’è chi (per terra o intorno ad un tavolo) mette insieme idee di qualunque genere, per dar sempre più vita a questo luogo (che di vita ne ha già tantissima).
Perché Macao prima di essere un posto fisico, è un’idea. Ed è aperto a tutti, sempre. Non servono iscrizioni di nessun tipo, se hai del materiale che serve (dal detersivo ai chiodi, dai guanti ai cestini, dalle sedie ai martelli) portalo, e dai una mano. E se non sei un tipo manuale partecipa ai tavoli di lavoro, c’è il tavolo gardening, il tavolo architettura, il tavolo comunicazione, quello per la programmazione, quello in cui si parla di economia/raccolta e gestione fondi, quello dedicato alla formazione a ai workshop, il tavolo teoria/azione e il tavolo per la programmazione di eventi.
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Al Macao c’è il contabile, l’economo, lo scrittore (come Dario Fo), il gruppo che canta (come gli Afterhours), il giornalista, il pittore, l’imbianchino, il grafico, lo studente, l’operaio, il giardiniere, il disoccupato, il bambino curioso, il ragioniere, il passante che viene attratto da quella scritta azzurra e gialla e decide di entrare a vedere che succede.
E la risposta è facile: una straordinaria condivisione di progetti, persone sconosciute e amici da tempo che mettono tutta la forza e la voglia che hanno per creare qualcosa di bello, qualcosa che è loro, che è tuo, che è mio. Macao è di tutti, tutto è in costruzione e tutto già funziona, ci sono i reading, le mostre (come la passeggiata verticale, che dà la possibilità di salire fino al ventitreesimo piano e guardare, in alcuni piani, situazioni che sono state costruite per raccontare la città), ci sono i gruppi di discussione e di sera stai sicuro che c’è sempre qualcosa da fare.
E se per caso ti troverai tra Via Fara e Via Galvani di notte ed alzerai gli occhi, potrai vedere un blu brillante, ma quello non è il cielo di Milano, quello è Macao.
P.S: Se vuoi supportare o proteggere Macao leggi qui, oppure seguili sulla loro pagina Facebook.
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