Scarpinato: ”In strage via D’Amelio coinvolti soggetti esterni a Cosa Nostra”
«Ci sono altre persone che sono corresponsabili della strage e che non
sono state ancora condannate». A parlare ai microfoni della Tgr Sicilia è
il procurarore generale di Caltanissetta,
Roberto Scarpinato, all’indomani della richiesta di revisione dei processi
Borsellino e
Borsellino bis, in
cui sono stati condannati undici imputati, di cui sette all’ergastolo,
per la strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice
Paolo Borsellino
e gli agenti della sua scorta. «C’è una faticosa ricostruzione della
verità all’interno di una strage, nella quale, purtroppo, le acque sono
confuse a causa di depistaggi che non sono stati concepiti all’interno
della mafia, ma all’esterno – aggiunge Scarpinato -. Vi sono seri
elementi che fanno ritenere che sia nella fase di ideazione della strage
che quella esecutiva siano stati coinvolti soggetti esterni
all’organizzazione mafiosa. Noi abbiamo trasmesso – ha concluso il
magistrato – una copia della richiesta alla commissione parlamentare
antimafia, anche su richiesta del presidente».
L'organo di autogoverno dei giudici apre una pratica sul procuratore generale presso la Corte d'Appello di Caltanissetta. "Imbarazzante" - aveva scritto - partecipare alle cerimonie ufficiali per la presenza "tra le prime file di personaggi la cui condotta di vita sembra la negazione dei valori di giustizia e legalità per i quali Borsellino si è fatto uccidere".
Lidia Undiemi, palermitana, è l'economista di Wall Street Italia.
Qui il
suo intervento in via D'Amelio mentre presenta Roberto Scarpinato.
Palermo - Su richiesta del membro laico del Pdl Nicolò Zanon il comitato
di presidenza del Csm ha aperto una pratica su Roberto Scarpinato per
le parole contenute nella
lettera
che ha dedicato a Paolo Borsellino in occasione della manifestazione di
commemorazione del 19 luglio scorso in via D’Amelio, organizzata dalla
famiglia Borsellino e condivisa da migliaia di cittadini che si sono
stretti attorno ai magistrati presenti per ricordare, lontano dalle
commemorazioni ufficiali, il giudice ucciso dalla mafia.
La valutazione spetterà alla prima prima commissione del Csm, competente
sui trasferimenti d'ufficio per incompatibilità dei magistrati.
Roberto Scarpinato è attualmente procuratore generale presso la
Corte d'Appello di Caltanissetta, un uomo di Stato conosciuto dal grande
pubblico non soltanto perché è stato membro del
pool antimafia con Falcone e Borsellino
ma anche per aver condotto attività giudiziarie delicatissime, dal
processo Andreotti, con cui è stato riconosciuto che il senatore a vita
ha avuto rapporti con la mafia sino al 1980, ad indagini colossali sui
rapporti fra economia e sistemi criminali riuscendo a sequestrare beni
per più di 3 miliardi di euro nell'arco di 3 anni (dal 2008 al 2010).
Non meno importante, ovviamente, il ruolo assunto dal magistrato
nell'ambito delle indagini sulla presunta trattativa Stato-mafia legata
alle tragiche stragi del 1992, qualche giorno fa sfociate nella
richiesta di rinvio a giudizio di personaggi di spicco del mondo
politico firmata dai pm di Palermo Antonio Ingroia, Nino Di Matteo, Lia
Fava e Francesco Del Bene. Tale richiesta coinvolge, fra gli altri,
anche il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri, l'ex ministro dell'interno
Nicola Mancino, l'ex ministro Calogero Mannino e il generale dei
carabinieri Mario Mori. Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di
violenza o minaccia a corpo politico dello Stato e concorso in
associazione mafiosa.
Palermo, 19 luglio 2012: Strage di Stato. Intervento del Magistrato Scarpinato
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19 luglio 2012 Palermo
Via D'Amelio Strage di Stato
Intervento del Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Caltanissetta
Roberto Scarpinato e le sue parole sono macigni!
"Mentre
tu Paolo portavi in alto il vessillo della patria perché non finisse
nella polvere sotto le macerie, altri, mentre il tuo sangue non si era
ancora asciugato, trattavano segretamente la resa dello Stato al potere
mafioso alle nostre spalle, a nostra insaputa.
E si rivolge 'ai traditori'
Nonostante
si sentano ancora forti e potenti cominciano ad avere paura, le loro
notti si fanno sempre più insonni e angosciose perché hanno capito che
NON CI FERMEREMO, PERCHE' SANNO CHE LA VERITA' E' SOLO QUESTIONE DI
TEMPO, CHE UNO DI QUESTI GIORNI ALLA PORTA DEI LORO LUSSUOSI PALAZZI
BUSSERA' LO STATO, IL VERO STATO, QUELLO AL QUALE TU E GIOVANNI AVETE
DEDICATO LE VOSTRE
VITE E LA VOSTRA MORTE.
E sanno che quel
giorno saranno nudi dinanzi alla verità e alla giustizia che si erano
illusi di calpestare e saranno chiamati a rendere conto della loro
crudeltà e della loro viltà davanti alla Nazione."
Roberto Scarpinato Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Caltanissetta.
http://www.19luglio1992.com/
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Non si è potuto fare a meno di notare la
mancata firma del capo
della procura Francesco Messineo, specialmente se si considera che la
stessa posizione è stata mantenuta circa un mese prima nell'atto di
chiusura dell'indagine sulla trattativa Stato-mafia.
Roberto Scarpinato e Francesco Messineo concorrono per la nomina a
procuratore generale di Palermo su cui deciderà il plenum dopo la
spaccatura del Csm che si è espresso con una maggioranza di tre voti in
favore di Messineo mentre la minoranza ha sostenuto Scarpinato con due
preferenze. Messineo ha ottenuto quelle dei togati delle correnti
moderate della magistratura Pina Casella (Unicost) e Tommaso Virga
(Magistratura Indipendente) e del laico del Pdl Bartolomeo Romano.
Scarpinato, invece, i voti dei togati del raggruppamento delle correnti
di sinistra Paolo Carfì e Francesco Cassano. Mentre si è astenuto il
laico del Pd Glauco Giostra.
L'apertura della pratica da parte del Csm potrebbe andare a sfavore del
pg di Caltanissetta Scarpinato in questa competizione per la procura
generale di Palermo.
Immediata la
reazione della famiglia Borsellino che esprime "sdegno per la richiesta".
"Condivido - dice Agnese Piraino Leto vedova di Borsellino - ogni parola
della lettera emozionante con la quale Roberto Scarpinato si è rivolto a
Paolo. Non avrei mai immaginato che alcuni stralci di quella lettera
inducessero un membro laico del Csm a chiedere l'apertura di un
procedimento a carico del procuratore generale di Caltanissetta e
fossero ritenute così gravi da giustificarne la richiesta di
trasferimento per incompatibilità ambientale e funzionale".
"Se vi è oggi un magistrato 'compatibile' con le funzioni attualmente
svolte – aggiunge Agnese Borsellino - quello è il dottor Scarpinato, che
non dimenticherò mai essere stato uno degli otto sostituti procuratori
della direzione distrettuale antimafia di Palermo che all'indomani della
morte del 'loro' procuratore aggiunto Paolo Borsellino rassegnò le
dimissioni, poi fortunatamente rientrate, dopo avere avuto il coraggio e
la forza di denunciare le divergenze e le spaccature di 'quella'
Procura di Palermo che avevano di fatto isolato ed esposto più di quanto
già non lo fosse mio marito".
Stessa intensità di parole utilizzata dai fratelli Rita e Salvatore
Borsellino che condividono l'intervento di Agnese ed esprimono "sdegno
per questa improvvida iniziativa di un membro del Csm a carico del
procuratore Scarpinato, tanto più grave perché prende a pretesto proprio
quella lettera a Paolo che, letta in via d'Amelio il 19 luglio pochi
minuti prima dell'ora della strage, ha riempito di emozione i cuori
delle migliaia di persone giunte da ogni parte d'Italia a Palermo per
onorare la memoria del magistrato Paolo Borsellino e dei cinque
poliziotti che hanno perso la vita al suo fianco".
L'
Associazione Nazionale Magistrati ha diffuso un comunicato manifestando "sorpresa e preoccupazione nell'apprendere della richiesta".
Nella lettera Roberto Scarpinato definisce "imbarazzante" partecipare
alle cerimonie ufficiali per la presenza "talora tra le prime file di
personaggi la cui condotta di vita sembra essere la negazione dei valori
di giustizia e legalità per i quali Borsellino si è fatto uccidere".
"Quel discorso, - dichiara l'Anm - infatti, pronunciato in un contesto
commemorativo fortemente emotivo, non può che essere inteso, come
manifestazione di libero pensiero, quale giusto richiamo, senza
riferimenti specifici, nel ricordo delle idee e delle stesse parole di
Paolo Borsellino, alla coerenza dei comportamenti e al rifiuto di ogni
compromesso, soprattutto da parte di chi ricopre cariche istituzionali".
Personalmente condivido pienamente il pensiero espresso dalla famiglia
Borsellino e dall'ANM e sottoscrivo la lettera che il dott. Scarpinato
ha dedicato a Paolo Borsellino, un testo ricco di nobili pensieri
espressi da un vero uomo di Stato e degno successore di Giovanni Falcone
e Paolo Borsellino. Invito tutti quanti a leggere la lettera contestata
e a sottoscriverla.
Ho avuto l'onore di presentare Roberto Scarpinato sul palco di via
D'Amelio riprendendo una parte della sua brillante prefazione per il
libro "Le ultime parole di Falcone e Borsellino" da cui emerge con
estrema chiarezza lo spessore umano e culturale di un magistrato che
riesce a cogliere nel segno.
"La realtà che abbiamo vissuto e sofferto con Giovanni e Paolo
racconta che, diversamente da quanto si ripete nelle cerimonie
ufficiali, il male di mafia non è affatto solo fuori di noi, è anche
'tra noi'. Racconta che gli assassini e i loro complici non hanno solo i
volti truci e crudeli di coloro che sulla scena dei delitti si sono
sporcati le mani di sangue, ma anche i volti di tanti, di troppi
sepolcri imbiancati. Un popolo di colletti bianchi che hanno frequentato
le nostre stesse scuole e che affollano i migliori salotti: presidenti
del Consiglio, ministri, parlamentari nazionali e regionali, presidenti
della Regione siciliana, vertici dei servizi segreti e della polizia,
alti magistrati, avvocati di grido dalle parcelle d’oro, personaggi
apicali dell’economia e della finanza e molti altri. Tutte
responsabilità penali certificate da sentenze definitive costate lacrime
e sangue, e tuttavia rimosse da una retorica pubblica e da un sistema
dei media che, tranne poche eccezioni, illumina a viva luce solo la
faccia del pianeta mafioso abitata dalla mafia popolare, quella del
racket e degli stupefacenti, elevando una parte a simbolo del tutto".
DA:
http://www.wallstreetitalia.com/article/1415336/politica/stato-mafia-scarpinato-nel-mirino-del-csm-per-una-lettera-dedicata-a-paolo-borsellino.aspx
VIDEO :
http://cipiri12.blogspot.it/2012/07/marco-travaglio-trattativa-stato-mafia.html
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