Michele Santoro
si candida a
direttore generale della Rai
Michele Santoro,
durante il suo intervento al programma di Rai3 'Tv Talk', ha reso nota
la sua volontà di candidarsi direttore generale della Rai. Invece, Carlo
Freccero si candiderà come presidente.
Santoro
ha affermato: «Spero solo che non si candidi ai vertici del servizio
pubblico il principe di tutti i tagli. Insomma non vorrei che si
scegliesse il miglior tagliatore. Tagli sì a spese superflue, ma non ai
programmi».
Riguardo
al programma 'Servizio pubblico', il conduttore ha dichiarato: «E'
stato come lavorare in mare aperto, una cosa non facile, ma che ti dà le
tue soddisfazioni. Quando siamo partiti potevamo fare quattro puntate
con i soldi che avevamo. Invece abbiamo trovato le forze sul mercato per
farne molte altre attingendo solo in parte, per ora, ai fondi che
avevamo raccolto grazie alla campagna tra la gente».
In
merito all'eventualità di passare a La7, il giornalista si dichiara
orgoglioso dell'indipendenza raggiunta: «Non tornerò a lavorare per la
tv nelle forme in cui ho lavorato precedentemente. Sono ormai un autore
indipendente, è un atto che devo al pubblico: qualunque cambiamento lo
discuterò con le persone che hanno finanziato il mio progetto. E poi
bisognerà vedere come finisce questa storia della Rai. Monti può
scegliermi, ho tante qualità. Una volta tanto si potrebbe scegliere
qualcuno che mette un pò di pepe al governo».
La Rai ai Cittadini
appoggia la candidatura
di Santoro a Direttore Generale Rai
Rai - Servizio Pubblico - GUARDATE nella descrizion
e LA NOSTRA Riforma
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COME
PRINCIPIO E METODO di scelta per le cariche importanti in Rai CREDIAMO
IN UN SERVIZIO PUBBLICO Televisivo DOVE VALGA IL CURRICULUM E LA
CERTEZZA DI INDIPENDENZA PER TUTTI.
Noi MoveOn Italia - La Rai ai Cittadini appoggiamo l'autocandidatura di Santoro a Direttore Generale della Rai e a Carlo Freccero Presidente
Uno dei pochi giornalisti un pò normali, che non ha accettato
l'oligopolio di chi vuole controllare l'informazione senza la
partecipazione dei cittadini.. utenti Noi MoveOn Italia - La Rai ai
Cittadini appoggiamo l'autocandidatura di Santoro a Direttore Generale
della Rai e tutto il suo operato come cittadino-giornalista. Chiediamo anche che torni in Rai con la sua squadra QUI SOTTO - Riforma Rai dei Cittadini e adesioni - Lettera MoveOn Italia consegnata a Monti il 18 Aprile - Articoli SU MOVEON di Travaglio e de Zulueta - video Sabina Guzzanti - Interviste di MoveOn Italia --------------------------
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I cittadini propongono, le istituzioni possono diventare aperte. Trasformiamo anche la Tv in un bene di e per tutti
La Riforma "La Rai ai Cittadini"
- 5 punti per garantire un bene pubblico
LIBERIAMO LA RAI DAL TOTALE CONTROLLO DEI PARTITI
"Gli utenti del servizio pubblico, in quanto veri proprietari di
un'azienda che finanziano tramite il canone, eleggono direttamente
alcuni componenti nel Consiglio per le Comunicazioni audiovisive"
Hanno aderito:
Tana de Zulueta, Moni Ovadia, Loris Mazzetti ("Vieni via con me" - Che
tempo che fa"), Sabina Guzzanti, Ugo Mattei ("Beni Comuni"), Corrado
Guzzanti, Francesca Fornario, Carlo Freccero, Lidia Ravera, Corradino
Mineo, Lorella Zanardo (autrice de "Il corpo delle donne"), Giulia
Innocenzi, Roberto Zaccaria, Udo Gumpel, Giovanni Anversa (RaiTre
"Racconti di vita"), Michele Gambino, Roberto Natale, Massimo Marnetto,
Arturo di Corinto, Santo Della Volpe, Silvia Bencivelli, Nicola
D'Angelo, Guido Scorza, Maria Luisa Busi, Tiziana Ferrario, Maurizio
Sciarra (100 autori), Wolfgang Achtner, Carmine Fotia, Vittoria
Iacovella, Giuseppe De Marzo (A sud), Fabrizio Federici (Ansa), Sergio
Bellucci, Gianni Orlandi, Giulietto Chiesa, Simona Coppini, Federico
Lunadei, Grazia Di Michele, Simona Sala (Tg1), Giuliana Sgrena,
Antonella Martone, Giovanni Mangano, Lorenzo Marsili (European
Alternatives), Carlo Verna, Giuseppe Giulietti,
Vincenzo Vita,
Claudio Fava, Giuseppe Civati, Nichi Vendola, Antonio Di Pietro, Carlo
Rognoni, Antonello Falomi, Fabio Granata,
Giorgio Merlo, Niccolò Rinaldi, Angelo Bonelli,
Condividono il precorso:
Articolo 21, Usigrai, Fnsi, Libertà e Giustizia, A Sud, "100 autori",
Rete Viola, Liberacittadinanza, IndigneRai, Il Popolo Viola, TILT,
Alternativa, Il Teatro Valle Occupato, Errori di Stampa, Il Comitato del
Sole, Libertà e partecipazione, European Alternatives
Sostiene l'iniziativa:
Stefano Rodotà
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3 Leggi spinte da MoveOn Italia insieme ai cittadini nel prossimo Parlamento per rendere più libera l'Italia
- Riforma La Rai ai Cittadini
- Legge Conflitto di Interessi
- Antitrust
LA RAI AI CITTADINI
- 5 punti per garantire un bene pubblico
Prendendo ad esempio i modelli di gestione più avanzati in Europa, ma
anche le proposte di riforma della Rai tendenti a garantire qualità e
autonomia proponiamo in 5 punti una riforma che assicuri non solo la
necessaria efficienza aziendale, ma anche l'assoluta indipendenza
editoriale del servizio pubblico.
"Gli utenti del servizio
pubblico, in quanto veri proprietari di un'azienda che finanziano
tramite il canone eleggono direttamente
alcuni componenti nel Consiglio per le Comunicazioni audiovisive."
1. Chiediamo il superamento dell'anomalia per la quale l'azionista del servizio pubblico è il Ministero dell'Economia.
2. Al posto della Commissione parlamentare di Vigilanza, chiediamo la
costituzione di un Consiglio per le Comunicazioni audiovisive, i cui
membri dovrebbero essere in maggioranza nominati dalla società civile
(11 su 20). Gli utenti del servizio pubblico, in quanto veri proprietari
di un'azienda che finanziano tramite il canone, eleggono direttamente 6
componenti (*). Cinque sono nominati da rappresentanti di settore
(sindacati, artisti, autori, accademici, fornitori di contenuti). Dei
rimanenti 9 membri, 3 verrebbero eletti dagli enti locali
(Regioni-conferenza permanente stati regioni, Province-l'Upi e
Comuni-Anci) e 6 nominati dal Parlamento (**).
3. Il Consiglio
nomina i vertici della concessionaria del servizio pubblico (il CdA
Rai), selezionati mediante concorsi pubblici in base a criteri di
professionalità, competenza nel campo radiotelevisivo ed indipendenza.
Ad esso sono attribuite competenze di indirizzo e vigilanza.
4.
Il Consiglio nomina altresì i componenti dell'Autorità per le garanzie
nelle comunicazioni, assicurando, anche in questo caso, i criteri della
selezione trasparente, dell'indipendenza e del massimo di
qualificazione.
5. Il Consiglio si pone al servizio degli
utenti Rai, facilitando modalità interattive di controllo e di
valutazione e garantendo ai cittadini un uso consapevole e attivo di
tutti i media gestiti dal servizio pubblico.
* (Secondo le modalità proposte da Zaccaria, AC 4559)
** (Ipotesi de Zulueta-Giulietti, AC 1460)
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Antitrus e Conflitto di Interessi
Congiuntamente e in continuità con il progetto “La RAI ai cittadini”,
MoveOn Italia è inoltre impegnata alla definizione delle linee guida per
iniziative che incidano sui due ulteriori temi di vitale importanza
democratica quali l’antitrust e il conflitto di interessi.
La
campagna "La Rai ai cittadini" propone la sua riforma per garantire un
bene pubblico - Per garantire la libertà e il pluralismo
dell'informazione questa riforma non può prescindere da una netta e
chiara separazione, definita per legge, tra l'esercizio del potere
politico e la proprietà o la capacità di influenzare i media. E' altresì
necessario fissare limiti di concentrazione che un'unica società dei
media sia autorizzata a controllare in uno o più mercati rilevanti.
Per garantire la libertà e il pluralismo dell'informazione
è essenziale una netta e chiara separazione, stabilita per legge, tra
l'esercizio del potere politico e la proprietà o la capacità di
influenzare i media.
"Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone oppresse e amare quelle che opprimono”
Malcom X"
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I cittadini propongono, le istituzioni possono diventare aperte. Trasformiamo anche la Tv in un bene di e per tutti!
Perché MoveOn Italia ha scelto come una delle sue missioni prioritarie
la tv per i cittadini e una Tv libera di fare da cane da guardia ai
poteri? Perché la Tv condiziona le priorità della politica e le scelte
dei cittadini, quindi quasi tutto ciò che accade in politica, nel sapere
ed in economia.
Il MoveOn americano spinse e fece approvare in
parlamento la Riforma Sanitaria Pubblica, noi spingiamo la Riforma
della Tv Pubblica
Cambiamo tutti il modo di pensare, proponiamo dal basso con grande entusiasmo e senza interessi personali.
Stiamo invitando i cittadini, i movimenti, le associazioni, i giornalisti e i Parlamentari a confrontarsi e a partecipare.
Ci rivolgiamo anche a Monti e al suo Governo provando inoltre a fare
una proposta agli organismi europei sul coinvolgimento degli utenti nel
servizio pubblico.
COSTRUIRE uniti un assetto democratico del
nostro paese da far approvare nel prossimo Parlamento per non subire mai
più questa illegalità Istituzionale.
La tv condiziona e manipola il
mondo, la pubblicità muove le volontà della maggioranza dei cittadini e
la loro apparente soddisfazione
Nonostante internet da una ricerca
Istituzionale risulta che il tg1 e il tg5 condizionano il voto del 60%
della popolazione italiana.
Davanti alla discussione sulla Rai
di queste ore da parte dei partiti noi cittadini non possiamo più stare
solo fermi a guardare.
Incredibilmente in Italia si andrà alle
prossime elezioni politiche, ancora una volta, con un'informazione da
paese semi democratico. L'unica condizione possibile per noi cittadini
questa volta dovrà essere l'inderogabile impegno da prendere da parte
della politica nel far approvare in tempi brevi, non appena sarà
costituito il prossimo Parlamento, tre leggi basilari in un sistema
democratico:
3 Leggi spinte da MoveOn Italia - Muoviti Italia insieme ai cittadini nel prossimo Parlamento per rendere più libera l'Italia
- Riforma "La Rai ai cittadini"
- Legge Conflitto di Interessi
- Antitrust (No alle concentrazioni economiche e del mercato che
falsano la libertà economica di partenza dei cittadini e minano la
maggior equità possibile per tutti)
Ora l'impegno è di
coinvolgere sempre di più i cittadini, i movimenti, le associazioni, il
mondo della cultura e i giornalisti per confrontarsi e partecipare.
Inviteremo a seguire e ad impegnarsi in questo percorso riformatore dei cittadini anche alcuni leader politici.
"Questo è il metodo MoveOn, un movimento nato anche per unire le
sparpagliate forze progressiste italiane, ma il principio che li
attraversa tutti è uno solo: quello dei beni comuni. Un principio ormai
acquisito per i 27 milioni di elettori che votarono contro la
privatizzazione dell’acqua nel referendum dell'anno scorso."
Unire la coalizione progressista innovatrice per le prossime elezioni
attraverso proposte e programmi dei cittadini che diano senso alla
politica del bene comune
anche per non trovarsi di nuovo nella follia dei progressisti divisi in Parlamento e nelle proposte.
Manca solo l'adesione di Bersani alla proposta di riforma La Rai ai
Cittadini in 5 punti, Vendola e Di Pietro si sono dichiarati favorevoli.
-Far partecipare i cittadini al bene pubblico per avvicinare lo Stato e le Istituzioni alla vita sociale
-Impegnare finalmente la politica a rispondere con i fatti alle proposte dei cittadini
-Rinnovare le idee e la politica
QUI LE INFORMAZIONI
Sito MoveOn Italia
http://
moveonitalia.wordpress.com/
Pagina fb
La RAI ai Cittadini - Aderisci anche tu - MoveOn italiano
La Riforma "La Rai ai Cittadini" da spingere nel prossimo Parlamento
23 Marzo 2012
http://www.facebook.com/
events/410098389007354/
-No ad una Rai che rinuncia a "Vieni via con me", al sapere e alla crescita culturale di tutti.
Lo Stato deve garantire il progresso a tutti.
-No ad una tv che incoraggia e pubblicizza il gioco d'azzardo.
-Si ad una tv che sia capace di parlare a tutti, informare liberamente e che non rinunci mai al pluralismo.
-No alla decadenza in Rai come il giovedì sera con la
trasmissione"l'Isola dei Famosi" trasmessa al posto dell'approfondimento
di Annozero.
- Rai servizio pubblico per la crescita culturale e del sapere - Luca de Biase
(Obiettivo: Maggiore alfabetizzazione, conoscenza e sapere per tutti)
http://weblog.ahref.eu/
luca-de-biase-illustra-e-di
scute-lo-scenario-mediatic
o-italiano-al-center-for-c
ivic-media-del-mit-diretto
-da-ethan-zuckermann
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Il 18 Aprile 2012
alla portineria di Palazzo Chigi abbiamo consegnato ufficialmente la
lettera al Presidente del Consiglio Mario Monti, per sollecitare
l'intervento del governo nell'attuazione degli attesi provvedimenti di
riforma del sistema di governance del servizio pubblico televisivo in
Italia.
http://www.facebook.com/
events/248488825250002/
MoveOn video consegna lettera a Monti del 18 aprile - Editto Bulgaro
http://www.youtube.com/
watch?v=aW9WBXWByVI
SUL SITO DI ARTICOLO 21
http://www.articolo21.org/
2012/04/
editto-bulgaro-moveon-itali
a-mercoledi-18-aprile-in-p
iazza/
Questo il testo:
I cittadini propongono, le istituzioni possono diventare aperte. Trasformiamo anche la Tv in un bene di e per tutti
Lettera aperta di MoveOn Italia - La Rai ai cittadini al Presidente del Consiglio Mario Monti
"Gli utenti del servizio pubblico, in quanto veri proprietari di
un'azienda che finanziano tramite il canone eleggono direttamente
alcuni componenti nel Consiglio per le Comunicazioni audiovisive."
Egregio Presidente,
Il 25 Aprile è la Festa della Liberazione. Oggi 18 Aprile, ad una
settimana da quella importante ricorrenza, ricordiamo tristemente il
cosiddetto Editto Bulgaro, frutto inequivocabile della condizione
patologica in cui versava e versa tuttora il servizio pubblico
televisivo in Italia.
Per liberare il paese si organizzò la
Resistenza, ad opera dei Partigiani: uomini, donne, giovani, anziani,
preti, militari, persone di diversi ceti sociali, di diverse idee
politiche e religiose, che avevano in comune la volontà di lottare
personalmente, ognuno con i propri mezzi, per ottenere in patria la
democrazia, il rispetto della libertà individuale e l'uguaglianza.
Per liberare la RAI stiamo organizzando una nuova resistenza ad opera
dei Cittadini: cittadini comuni, professionisti del mondo
dell’informazione, dello spettacolo e della cultura, uomini e donne
uniti dalla volontà di lottare personalmente, politici di ogni
estrazione, ognuno con i propri mezzi, per garantire al proprio paese,
ancora una volta, la democrazia, il rispetto della libertà individuale e
l'uguaglianza.
Combatteremo con le armi del buon senso e della
ragione, signor Presidente, per fermarci solo al raggiunto obiettivo di
attuazione della proposta di legge che caldeggiamo con il sostegno e
l'approvazionedi moltissimi nostri concittadini.
Il Cda della
Rai è scaduto dal 28 Marzo. Lei Presidente l’8 gennaio, intervistato da
Fabio Fazio a ‘Che Tempo che Fa’, aveva detto che la questione della TV
pubblica era un'urgenza.
Dopo la sua chiara intenzione non è
accaduto nulla. Noi cittadini e utenti vogliamo mostrarle una via
d'uscita immediata con la nostra proposta.
Prendendo ad esempio
i modelli di gestione più avanzati in Europa, ma anche le proposte di
riforma della Rai tendenti a garantire qualità e autonomia, le
proponiamo in 5 punti una riforma che assicuri non solo la necessaria
efficienza aziendale, ma anche l'assoluta indipendenza editoriale del
servizio pubblico, come richiesto dalla Raccomandazione C/M(2012)1, del
Consiglio d'Europa approvata dal Comitato dei ministri il 15 febbraio.
Qui di seguito la nostra proposta, già attuabile da subito:
1. Chiediamo il superamento dell'anomalia per la quale l'azionista del
servizio pubblico è il Ministero dell'Economia, con il trasferimento
delle azioni Rai ad una fondazione di diritto pubblico, come avviene in
Germania.
2. Al posto della Commissione parlamentare di
Vigilanza, ma con le stesse competenze di indirizzo e vigilanza,
chiediamo la costituzione di un Consiglio Nazionale per le Comunicazioni
audiovisive, i cui membri dovrebbero essere in maggioranza nominati
dalla società civile (11 su 20). Gli utenti del servizio pubblico, in
quanto veri proprietari di un'azienda che finanziano tramite il canone,
ne eleggono direttamente 6 componenti (*). Cinque sono nominati da
rappresentanti di settore (sindacati, artisti, autori, accademici,
fornitori di contenuti). Dei rimanenti 9 membri, 3 verrebbero eletti
dagli enti locali (Regioni-conferenza permanente stati regioni,
Province-l'Upi e Comuni-Anci) e 6 nominati dal Parlamento (**).
3. Il Consiglio nomina i vertici della concessionaria del servizio
pubblico (il CdA Rai), selezionati mediante concorsi pubblici in base a
criteri di professionalità, competenza nel campo radiotelevisivo ed
indipendenza. .
4. Il Consiglio nomina altresì i componenti
dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, assicurando, anche in
questo caso, i criteri della selezione trasparente, dell'indipendenza e
del massimo di qualificazione.
5. Il Consiglio si pone al
servizio degli utenti Rai, facilitando modalità interattive di controllo
e di valutazione e garantendo ai cittadini un uso consapevole e attivo
di tutti i media gestiti dal servizio pubblico
Se in questa
legislatura non cambierà nulla per la complicata situazione
politico-parlamentare della maggioranza che la sostiene, il nostro
obiettivo sarà tutto proiettato al futuro, con la conseguenza grave,
però, che si andrà a votare alle prossime elezioni politiche, ancora una
volta, con un sistema di informazione da paese semi democratico.
L'unica condizione possibile per noi – questo è il nostro appello - è
l'inderogabile impegno da prendere da parte della politica nel far
approvare in tempi brevi, non appena sarà costituito il prossimo
Parlamento, tre leggi basilari in un sistema democratico:
- Riforma “La Rai ai Cittadini”
- Legge sul Conflitto di Interessi e
- Antitrust
Fiduciosi nella considerazione che vorrà riservarci, ringraziamo
dell’attenzione, formulando i migliori auguri di buon lavoro insieme a
quanti, in veste personale o in rappresentanza di enti e associazioni,
hanno aderito, contribuito ad elaborare e sostenuto sin qui la nostra
proposta.
Tana de Zulueta, Moni Ovadia, Loris Mazzetti ("Vieni
via con me" - Che tempo che fa"), Sabina Guzzanti, Ugo Mattei ("Beni
Comuni"), Corrado Guzzanti, Francesca Fornario, Carlo Freccero, Lidia
Ravera, Corradino Mineo, Lorella Zanardo (autrice de "Il corpo delle
donne"), Giulia Innocenzi, Roberto Zaccaria, Udo Gumpel, Giovanni
Anversa (RaiTre "Racconti di vita"), Michele Gambino, Roberto Natale,
Massimo Marnetto, Arturo di Corinto, Santo Della Volpe, Silvia
Bencivelli, Nicola D'Angelo, Guido Scorza, Maria Luisa Busi, Tiziana
Ferrario, Maurizio Sciarra (100 autori), Wolfgang Achtner, Carmine
Fotia, Vittoria Iacovella, Giuseppe De Marzo (A sud), Fabrizio Federici
(Ansa), Sergio Bellucci, Gianni Orlandi, Giulietto Chiesa, Simona
Coppini, Federico Lunadei, Grazia Di Michele, Simona Sala (Tg1),
Giuliana Sgrena, Antonella Martone, Giovanni Mangano, Lorenzo Marsili
(European Alternatives), Carlo Verna, Giuseppe Giulietti, Vincenzo Vita,
Claudio Fava, Giuseppe Civati, Nichi Vendola, Antonio Di Pietro, Carlo
Rognoni, Antonello Falomi, Fabio Granata, Giorgio Merlo, Niccolò
Rinaldi, Angelo Bonelli, Stefano Rodotà, Articolo 21, Usigrai, Fnsi,
Libertà e Giustizia, A Sud, "100 autori", Rete Viola,
Liberacittadinanza, IndigneRai, Il Popolo Viola, TILT, Alternativa, Il
Teatro Valle Occupato, Errori di Stampa, Il Comitato del Sole, Libertà e
partecipazione, European Alternatives
MoveOn Italia
18 aprile 2012
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Editoriale di Marco Travaglio di giovedì 12 aprile su Il Fatto Quotidiano
"Ah già, la Rai"
di Marco Travaglio
http://
www.ilfattoquotidiano.it/
2012/04/12/ah-gi-la-rai/
203839/
Il 28 marzo, esattamente due settimane fa, è scaduto il Cda della Rai.
Interessa a qualcuno? Dovrebbe interessare al governo Monti, visto che
la Rai è un’azienda con 11 mila dipendenti di proprietà del governo,
anzi del ministero dell’Economia, retto da Monti, che ne detiene il
99,56% (il resto è della Siae). L’8 gennaio infatti, intervistato da
Fabio Fazio a Che tempo che fa, Monti disse che ci pensava lui: “Mi dia
qualche settimana e vedrà”. Ne sono passate 13 e nessuno ha visto nulla:
a parte il vertice a Palazzo Chigi fra Monti e Confalonieri, presidente
di Mediaset, ricevuto in pompa magna non si sa bene a che titolo e per
parlare di che. Incontro preceduto e seguito da vari avvertimenti del
Pdl al premier perché si guardi dall’occuparsi di Rai. Infatti lui, che
si sappia, non se n’è minimamente occupato. Eppure, come azionista,
ministro dell’Economia e premier, Monti ha il dovere istituzionale di
occuparsene: per nominare uno dei 9 consiglieri e per concorrere a
indicare il presidente e il direttore generale. Ma, se e quando lo farà,
cosa farà? Pare che le alternative allo studio siano tre: commissariare
l’azienda con un amministratore unico di stretta obbedienza montiana;
prorogare il Cda scaduto e il dg Lorenza Lei (ma uno dei 9 consiglieri,
Rizzo Nervo, s’è dimesso a gennaio); lasciar fare alla Vigilanza, cioè
ai partiti, e indicare – nelle caselle di pertinenza governativa –
qualche tecnico concordato con la maggioranza, cioè coi partiti. Di
cambiare la legge Gasparri, che consegna ai partiti un servizio pubblico
come la Rai, manco a parlarne. E forse è meglio così, visto che in
Parlamento la maggioranza ce l’hanno i partiti che nel 2003 la Gasparri
la votarono. E che, dovendola cambiare, sarebbero capaci persino di
peggiorarla. Meglio che se ne occupi il prossimo Parlamento, sperando
che sia meno peggio di questo. L’altro giorno, in un convegno dell’Idv,
Antonello Falomi ha rilanciato la legge d’iniziativa popolare per
strappare dalla Rai le zampe dei partiti, promossa nel 2006 da Tana de
Zulueta, Sabina Guzzanti, Giovanni Valentini e altri, che raccolse 50
mila firme e che ovviamente il centrosinistra ignorò. Lo stesso ha fatto
il MoveOn Italia (ne parla la De Zulueta sul sito di Articolo 21), nato
sul modello del MoveOn America che promosse la riforma sanitaria di
Obama: nei giorni scorsi, riprendendo la proposta del 2006, MoveOn ha
proposto “cinque punti per tutelare un bene comune”. Eccoli: 1) Come in
Germania, la tv pubblica italiana non dev’essere di proprietà del
governo, ma di una fondazione di diritto pubblico. 2) Nasce un
“Consiglio nazionale delle comunicazioni” indipendente dalla politica (i
membri li eleggono gli utenti, le associazioni di artisti, autori,
fornitori di contenuti e solo in minima parte il Parlamento e gli enti
locali). 3) Questo Consiglio, dunque non più governo e Parlamento,
nomina i 5 (non più 9) membri del Cda Rai, in base a curricula pubblici,
garanzia di competenza e indipendenza. 4) Il Consiglio nomina i
componenti dell’Agcom secondo gli stessi criteri. 5) I cittadini
potranno controllare le scelte degli organismi suddetti con strumenti
interattivi sul web. Oltre a quella sul finanziamento pubblico, è una
partita decisiva per imporre ai partiti una dieta ferrea. Chi, oltre
all’Idv, è d’accordo lo dica subito. Il Pd, con Bersani, giura che non
parteciperà a nuove spartizioni in base alla Gasparri: speriamo, anche
se sarebbe la prima volta. Resta da vedere il da farsi nell’immediato,
in attesa di trovare un Parlamento in grado di riformare davvero la
Gasparri. L’unica strada è il commissariamento della Rai fino alle
prossime elezioni, con un presidente e un dg scelti in base alle loro
provate capacità. Chi si sente in grado può candidarsi con il suo
curriculum. È quel che faranno presto Santoro e Freccero: vedremo se il
governo e i partiti troveranno qualcuno più bravo di loro. In caso
contrario, se sceglieranno qualcun altro, sapremo che anche sulla Rai il
governo Monti è come tutti gli altri.
Articolo di Tana de Zulueta pubblicato sul Sito di Articolo 21 l'11 Aprile 2012
http://www.articolo21.org/
2012/04/
la-mossa-dei-cittadini-move
on-italia-spinge-per-una-r
ai-al-servizio-degli-utent
i/
"La mossa dei cittadini: MoveOn Italia spinge per una Rai al servizio degli utenti"
Il Cda della Rai è scaduto dal 28 marzo, ma chi glielo ricorda? Non il
governo, con il presidente Monti impegnato in altre faccende, anche se
oggettivamente interessato al destino di una società con oltre 11.000
dipendenti e con un bilancio tutt’altro che roseo, controllata quasi al
100% dal ministero dell’Economia – cioè da lui stesso. Infatti, l’8
gennaio, intervistato da Fabio Fazio su ‘Che Tempo che Fa’, un qualche
interesse per la questione della TV pubblica Monti lo aveva manifestato.
Alla domanda se intendeva privatizzare la Rai, Monti si schernì,
dicendo chela Rai non era certo “la prima delle priorità del governo”,
ma riconoscendo una sua importanza: ”E’ una forza del panorama civile e
culturale italiano.” Aggiungendo, però: “E’ una forza che ha bisogno di
passi in avanti.” Poi, con aria più decisa: “Mi dia qualche settimana e
lei vedrà”. Da quel giorno tutto tace.
E’ vero che Monti è stato
redarguito dallo stato maggiore del Pdl, e in particolare da Gasparri,
diventato, nel suo piccolo, celebre nel mondo proprio per la pessima
legge che porta il suo nome. Il PdL ha ripetutamente messo in guardia il
governo contro qualsiasi tentativo di alterare gli equilibri politici
che reggono il governo della Rai. In un incontro ufficiale con Monti il 7
marzo a Palazzo Chigi, Fedele Confalonieri, presidente Mediaset, deve
avere approfondito il concetto. Una Rai riformata — pubblica o privata
che sia — costituirebbe un vero concorrente, e dunque un pericolo per
Mediaset, colpita dalla crisi e con i ricavi in calo.
Da quel
giorno non si muove foglia. Più che una tregua, sembra uno stallo, ora
che Bersani e Di Pietro hanno ribadito che non parteciparono
all’elezione di un nuovo Cda Rai con le attuali regole spartitorie della
Gasparri. Per esperienza sappiamo che in sede politica l’uscita rischia
di essere cercata al ribasso. Questo, dunque, è il momento per chi
crede nella tutela di un vero servizio pubblico di farsi sentire,
chiedendo alto e forte una riforma che restituisca la Raiai cittadini.
Ed è infatti l’ambizioso obiettivo del MoveOn Italia.
Il
MoveOn denuncia da tempo le degenerazioni di una TV pubblica occupata
dai partiti ed umiliata per anni da un conflitto di interessi senza
uguali al mondo. Ma l’intento è sempre stato propositivo: come
riconquistare un bene pubblico, qual è l’informazione. Il percorso è
avviato, il MoveOn ha aperto una discussione, raccogliendo le idee e
maturando una proposta alternativa e credibile. Come dice Marco
Quaranta, il primo animatore del MoveOn di Roma: “I cittadini
propongono, le istituzioni possono diventare aperte. Trasformiamo anche
la Tv in un bene di e per tutti!” Marco ricorda che “il MoveOn americano
spinse e fece approvare al Parlamento USA la riforma sanitaria, noi in
Italia spingiamo la riforma della TV pubblica”.
La proposta per
la riforma della Rai, “5 punti per tutelare un bene pubblico”, è stata
presentata il 23 marzo alla Città dell’Altra Economia di Roma. Le fonti
sono varie, perché questo è il metodo MoveOn, un movimento nato per
unire le sparpagliate forze progressiste italiane, ma il principio che
li attraversa tutti è uno solo: quello dei beni comuni. Un principio
ormai acquisito per i 27 milioni di elettori che votarono contro la
privatizzazione dell’acqua nel referendum di luglio scorso.
Al
primo punto, per risolvere l’anomalia che vede la quasi – totalità delle
azioni Rai in mano al Tesoro, si è scelto il modello tedesco, dove la
proprietà delle società della TV pubblica è conferita ad una fondazione
di diritto pubblico.
Il secondo punto affronta un problema
storico della Rai, che la legge Gasparri ha solo portato alle estreme
conseguenze: la mano lunga della politica sul servizio pubblico, il
prevalere delle clientele sulle capacità professionali. Bisogna dunque
trovare una fonte di nomina per gli organi direttivi della Rai che ne
garantisca indipendenza ed autorevolezza. Il MoveOn propone la
costituzione di un corpo intermedio, un ‘Consiglio nazionale per le
comunicazioni audiovisive’, i cui membri sono nominati in maggioranza
dalla società civile – in primis dagli utenti del servizio pubblico, in
quanto veri proprietari di un’azienda che finanziano tramite il canone,
che eleggono direttamente una parte dei componenti. Gli altri sono
nominati dai rappresentati del settore, come sindacati, artisti, autori e
fornitori di contenuti. I rimanenti membri verrebbero nominati dal
Parlamento e dagli enti locali.
Questa proposta riprende, in
parte, quella che avevo lanciato insieme a Sabina Guzzanti, con il
sostegno di Marco Travaglio e moltissime personalità del mondo del
giornalismo, della cultura e dello spettacolo; la proposta è stata
ripresentata in Parlamento da Beppe Giulietti in questa legislatura.
L’idea del coinvolgimento degli utenti è di Roberto Zaccaria,
costituzionalista, ex-presidente della Rai ed oggi deputato del PD, che
l’ha formulata in un disegno di legge depositato l’anno scorso. Il
richiamo – molto suggestivo – è all’articolo 43 della Costituzione, che
prevede la possibilità di dare in gestione agli utenti beni pubblici
essenziali. L ‘obiettivo è sempre lo stesso: liberare il servizio
pubblico dal controllo strumentale della politica.
Come
previsto dai due disegni di legge, al punto tre il MoveOn propone che
sia questo ‘Consiglio’ intermedio, e non più, direttamente, Parlamento e
governo, a nominare i 5 (non più 9) membri del CdA Rai, i quali
sarebbero selezionati sulla base dei loro curricula, secondo criteri di
professionalità, competenza nel campo radiotelevisivo ed indipendenza.
Il Consiglio nomina altresì i componenti dell’AGCOM, assicurando, anche
in questo caso, i criteri della selezione trasparente, dell’indipendenza
e del massimo di qualificazione (punto 4). Il punto 5 guarda ai media
del servizio pubblico del futuro, facilitando modalità interattive di
controllo e di valutazione e garantendo ai cittadini un uso consapevole e
attivo di tutti i media gestiti dal servizio pubblico. Rispondendo così
ad un esigenza di trasparenza e di partecipazione fin qui ignorata.
E’ una proposta pronta da sottoporre al futuro Parlamento, ma utile
anche per oggi. In primo luogo per stanare i rappresentanti dei partiti
(ormai quasi tutti) che dichiarano di volere liberare la Rai dal
controllo della politica, ma che rimangono un po’ sul vago su come
meglio raggiungere questo obiettivo. Meglio ancora, il punto 3 della
nostra proposta — dico nostra, perché sono stata coinvolta dal MoveOn
anch’io — sta per essere sperimentata, per così dire, con l’annunciata
auto candidatura di Michele Santoro a direttore generale della Rai, con
Carlo Freccero candidato presidente. La sfida alla commissione
parlamentare di Vigilanza Rai avverrà con la presentazione dei propri
curricula, insieme ad un progetto programmatico perla Rai.Comedice
Santoro: “Lo dovrebbero fare tutti, le nomine dovrebbero essere
volontarie e trasparenti.”
Trasparenza e partecipazione sono
due esigenze che il governo e i partiti che si dichiarano progressisti
non possono più ignorare. Lo ricorda Nicola D’Angelo, consigliere
uscente delll’AGCOM, in un post sul suo blog dopo avere partecipato alla
discussione sulla riforma della Rai promossa da MoveOn il 23 marzo:
“Questa iniziativa da il segno di come sia ormai inconcepibile che
alcune scelte di fondo della nostra democrazia, come quelle in materia
di informazione, possano continuare ad essere assunte senza considerare
ciò che pensano i cittadini. Oggi esistono gli strumenti tecnologici per
rendere effettivo un esercizio più orizzontale del potere, soprattutto
quando si esercita su beni comuni. Di questo la politica e le
istituzioni devono prendere atto, pena uno scollamento sempre più forte
tra chi decide e il mondo che gli sta intorno.”
La spinta del MoveOn è solo iniziata.
Tana de Zulueta
10 aprile 2012
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Video youtube dove nella trasmissione di Sabina Guzzanti si parla della nostra riforma
Marco Travaglio, Sabina Guzzanti e Ugo Mattei
"La Rai ai cittadini a "Un, due, tre stella" di Sabina Guzzanti"
http://www.youtube.com/
watch?v=4U7Jzlg2oXw
(sotto ci sono tutte le interviste di MoveOn Italia)
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LE INTERVISTE DI MOVEON ITALIA - Muoviti Italia - "La RAI ai cittadini"
Carissima/o,
cresce l'archivio delle testimonianze per il rilancio del bene comune
rappresentato dal servizio pubblico televisivo italiano, insieme al
nostro entusiasmo per l'affermazione della proposta di riforma "La RAI
ai cittadini"
Intervista a Carlo Tecce de Il Fatto Quotidiano
http://www.youtube.com/
watch?v=oa9HOXLZjVA
Intervista a Giovanni Valentini de La Repubblica
http://www.youtube.com/
watch?v=dcnJbvANf-s
Intervista a Lorella Zanardo
http://www.youtube.com/
watch?v=j5FtRq9uYlg
Intervista a Vincenzo Vita (Senatore Pd)
http://www.youtube.com/
watch?v=3MC-LftrDkw
MoveOn consegna lettera a Monti del 18 aprile - Editto Bulgaro
http://www.youtube.com/
watch?v=aW9WBXWByVI
Intervista a Giovanni Anversa (RAI)
http://www.youtube.com/
watch?v=NXPcfiiQyqw
Intervista a Maurizio Sciarra (100 Autori)
http://www.youtube.com/
watch?v=dWIFiITZ6Y0
MoveOn Italia - Lavori in corso La Rai ai Cittadini
http://www.youtube.com/
watch?v=LQo_6_-m6nE
Intervista a Francesca Fornario per La RAI ai cittadini
http://www.youtube.com/
watch?v=wywZCvuVuvg
Appello di Moni Ovadia per La RAI ai cittadini
http://www.youtube.com/
watch?v=wls9iDtU8UQ
Roberto Natale (Presidente FNSI)
http://www.youtube.com/
watch?v=TkekfYeASVY
Intervista a Loris Mazzetti
http://www.youtube.com/
watch?v=R7Aj6HRXb2c
Intervista a Nichi Vendola
http://www.youtube.com/
watch?v=9RWwF-eDnCo
Intervista a Tana de Zulueta
http://www.youtube.com/
watch?v=Ohtaxhqh8cE
nella ricorrenza del cosiddetto Editto Bulgaro
(
http://www.youtube.com/
watch?v=D5w6_qo46Gw)
Intervista a Matteo Orfini (Responsabile Informazione e Cultura Pd)
http://www.youtube.com/
watch?v=W3VqMZXYedY
Carlo Verna (Usigrai)
http://www.youtube.com/
watch?v=ChRlosmGXvc
Adesione di Ugo Mattei
http://www.youtube.com/
watch?v=oEAMdBfYedk
Intervista a Giulia Innocenzi
http://www.youtube.com/
watch?v=JAcmOC9yR5Y
Giulietto Chiesa
http://www.youtube.com/
watch?v=O2G6K3v752A
Intervista a Massimo Marnetto (Libertà e Giustizia)
http://www.youtube.com/
watch?v=cWUqMb6znbY
Intervista a Linda Brunetta (ANART) e Giovanna Koch (SCAT)
http://www.youtube.com/
watch?v=NDQHRAFfO6k
Convegno IdV del 27 marzo
http://www.youtube.com/
watch?v=ZVu6q4SOQls
Intervista a Wolfgang Achtner
http://www.youtube.com/
watch?v=Sac5S1qCSAo
MoveOn Italia del 23 marzo - Presentazione Riforma
http://www.youtube.com/
watch?v=G1GEmlmfk4I
Intervista a Fabio Granata (Deputato Fli)
http://www.youtube.com/
watch?v=cDsPj91qoEs
Intervista a Roberto Zaccaria
http://www.youtube.com/
watch?v=z-E1zC030-s
Intervista a Corradino Mineo di RAI News 24
http://www.youtube.com/
watch?v=3JTj_bYPO_A
Intervista a Giuseppe Giulietti (Articolo 21)
http://www.youtube.com/
watch?v=324Ej7b0zPM
Intervista a Nicola D'Angelo (AGCOM)
http://www.youtube.com/
watch?v=z-gXLRsUcIc
MoveOn Italia - Discorso agli italiani (Charlie Chaplin)
http://www.youtube.com/
watch?v=Wwhhy17jGFk
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